Presentata la lista di “Montecalvo Domani”
Francesco Cardinale
Montecalvo Irpino AV – Con la presentazione della lista dei candidati a consiglieri comunali del gruppo “Montecalvo Domani”, capeggiata da Carlo Pizzillo, ieri sera si è ufficialmente aperta la campagna elettorale che porterà all’elezione del nuovo sindaco di Montecalvo Irpino.
La piazzetta si è ben presto riempita nonostante un clima moderatamente freddo.
Da un breve audio preregistrato sono stati resi noti i nomi dei candidati che di volta in volta si sono posizionati sul palco. Occorre subito precisare che il pomeriggio è stato preceduto da un evento nefasto: la morte dello zio di Mirko Iorillo, sindaco attuale, e di Francesco Pepe, il candidato a sindaco della lista opposta. Ciò ha comportato anche l’annullamento della presentazione della lista antagonista prevista per le 20:30 di oggi.
Il lutto è stato ricordato anche da chi ha preso la parola sul palco. Il primo dei quali, Francesco “Franchino” Fioravanti, ha spiegato le ragioni per cui si è candidato. Dopo aver ricordato i suoi trascorsi da assessore con l’amministrazione Di Rubbo, ha proseguito parlando della grave piaga dell’emigrazione che svuota il paese portandolo ad un “lento morire”.
Quindi, Carlo Pizzillo, il suo discorso è stato un accorato appello all’unità del paese per il bene comune, al rispetto per le idee contrapposte: “Non è immaginabile che un cittadino che ha sostenuto una compagine non vada più in un esercizio che ha votato per la parte avversa”.
Ha iniziato citando Gramsci per spiegare il perché del suo ritorno, che ormai riteneva una parentesi chiusa, e quanto sia difficile rimanere indifferenti quando tutti, egli compreso, possiamo fare la nostra parte per migliorare le condizioni del paese.
Dunque, ha affrontato con piglio deciso i temi che saranno i punti cardine della campagna elettorale man mano che i comizi andranno avanti. Ha replicato alle critiche di chi lo accusa di aver compattato gruppi che in passato sono stati antagonisti. “Questo non è la somma di gruppi diversi, questa è la somma di qualcosa di nuovo che si pone in modo diverso dal passato”. “Se divisioni ci sono state, occorre andare oltre, sulla scorta di quelle che sono le tematiche di questa comunità, avviare un percorso di ricomposizione per risolvere i problemi”.
Ha poi proseguito parlando del dissesto e, a suo dire, delle opere poco concrete ed opportunistiche dell’amministrazione uscente.
Il dissesto, ha proseguito, non è stato un capriccio ma una conseguenza di uno stato di fatto, ha penalizzato soprattutto i dipendenti messi in mobilità, ma anche lui e la sua compagine, avendo dovuto rinunciare alla remunerazione. I benefici che tale azione poteva portare ai cittadini non sono stati attuati dagli amministratori successivi.
Ha concluso il suo intervento dicendo con tutta franchezza che se i cittadini credono che le azioni compiute dall’amministrazione uscente siano in linea con la loro visione delle cose, allora che continuassero a votare per loro. Ma se invece la comunità la pensa diversamente, sono pronti a assumersi la responsabilità di governare il paese per il prossimo quinquennio.
Un commento
Mario CORCETTO
Ho avuto l’opportunità di leggere il programma elettorale di Carlo PIZZILLO e, tra le tante cose interessanti (almeno come propositi), con piacere ho notato il punto relativo all’intendimento di abbattere la tariffa TARI per i non residenti. Sono contento che finalmente noi montecalvesi che viviamo fuori siamo usciti dall’irrilevanza politica e abbiamo trovato ospitalità nella mente e nei propositi di chi si candida ad amministrare il nostro caro paese. Finalmente siamo percepiti parte della municipalità e non solo una rendita generosa, silenziosa e certa! Speriamo che al proposito segua l’attuazione di questo punto programmatico.
Nell’attesa degli esiti delle urne, ci accontentiamo del fatto che la questione sia stata sollevata. Che si sia preso atto che c’è qualcosa che non va nel modo in cui è stata organizzata la ripartizione degli oneri connessi alla raccolta e gestione dei rifiuti.
Che vinca l’uno o l’altro la questione non potrà più finire nel dimenticatoio. Perché, se così fosse, stavolta li chiameremmo a motivare la ratio di una così iniqua, discutibile scelta.