Anniversario della tragica scomparsa del grande Torino.
[Ed. 04/05/2004] Montecalvo Irpino AV – Questa mattina, anniversario del tragico evento 4 maggio 1949, essendo un sacerdote francescano ho celebrato la Santa Messa per i campioni dei miei sogni di gioventù, giustamente campioni. La tristezza occupa tutto il mio essere ricordandomi chi eravamo e come ci hanno fatto diventare. Io so tutto perciò dentro di me c’è tutto per poter dire certe cose. Non sono tipo che mi lascio prendere dal rancore ma è necessario che i cannibali, le arpie, le iene che si sono intrufolate nel sacro recinto granata se ne vadano al più presto perchè, al di là della giustizia umana che non sempre paga i meritevoli, c’è una giustizia divina che prima o poi cadrà come una montagna sulle spalle di chi offende i valori della vita, anche quelli sportivi. Il Toro non finirà perchè è un valore vero piuttosto finiranno quelli che, ne abbiamo tanti di esempi, si sono, improvvisamente ed iniquamente arricchiti vendendo plastica e derivati. Potete capire cari amici,fratelli granata, che veleno c’è dentro di me. In questi ultimi anni, anche per alleviare il dolore dello scempio in atto, ho creato in questo paese tutto il movimento calcistico giovanile:pulcini, esordienti, giovanissimi, allievi vestendoli di granata dalla testa ai piedi, avendomi spesso regalato con le loro genuine prestazioni delle sensazioni incredibili, rivedendo in loro le varie gesta dei campioni morti a Superga tragicamente e che non nasceranno mai più perchè i valori di quei tempi erano sportivi, quelli di oggi sono originati, come dice il poeta latino, “DALL’AURI SACRA FAMES”. [Nativo]
Padre Lorenzo Mastrocinque