• Canti popolari di tradizione orale,  Cultura,  Cultura orale

    I canti di Angela Maria Iorillo

    Il 28 aprile del 1978 i ricercatori Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero, durante la festa della Madonna dell’Incoronata di Foggia, registrano, da un gruppo di montecalvesi, tra cui Angela Maria Iorillo, due canti politici, Bandiera rossa e Strofetta politica, una serenata, A Lucianu è nasciutu nu gigliu ed un’intervista Autobiografia di Angela Maria Iorillo, pellegrina di Montecalvo Irpino.

    Dalla scheda  dell’Archivio Sonoro della Puglia: [Tra i pellegrini di Montecalvo Irpino (AV), appena giunti al santuario, Angela Maria Iorillo, contadina, ci racconta episodi della sua vita. “Poi mi sono maritata, mio marito era bravo. Dieci figli, sette maschi”. Hanno un piccolo campo di ortaggi e vanno spesso ai pellegrinaggi: Monte Sant’Angelo, Montevergine, Pompei, San Gerardo Maiella. Va in giro anche per divertirsi, visto che nella loro vita di divertimenti ce ne sono pochi. Vanno anche in Salento, a Castellana. D’estate coltivano il granturco, i fagioli, il tabacco, le barbabietole. Non andrebbe mai ‘a padrone’. “Mai! Io voglio fare il comodo nostro. Comunisti dal 1945. Io niente preti!”.]

    Alex Player Wavesurfer

    [Bibliografia di riferimento]
    [A. Cardillo – F. Cardinale Alan Lomax. Il passaggio a Montecalvo Irpino Terebinto Edizioni, Avellino, 2021]

    Redazione

  • Canti popolari di tradizione orale,  Cultura,  Pellegrinaggi

    Il pellegrinaggio al Santuario della Madonna Incoronata

    Redazione

    [Edito 31/03/2023] Rievocazione allegorica di leggende e apparizioni che gruppi di devoti di varia provenienza interpretano annualmente ritrovandosi e mescolandosi sul luogo del santuario.
    Rito millenario che torna a rinnovarsi ogni primavera, al centro del Tavoliere, in onore della Madonna nera: è un culto basato sulla leggenda di fondazione che vede la Madonna Incoronata apparire su di una quercia, attorniata da figure di angeli e santi; ai suoi piedi il pastore contadino in adorazione e San Michele nell’atto di trafiggere il demonio con la spada.
    Questa immagine la tradizione popolare l’ha fatta propria, adattandola e riadattandola a pratiche giuridiche e magico-religiose, espressioni letterarie, iconografiche, gestuali e spettacolari, miscelandosi con la tradizione colta e la propaganda religiosa.
    I pellegrini allestiscono vere e proprie sacre rappresentazioni itineranti su carri agricoli e mezzi di lavoro motorizzati (un tempo carretti, cavalli e buoi), accompagnando questi ‘allestimenti scenografici’ con preghiere, laudi, inni, musiche, che nei tre giri rituali intorno al Santuario compongono l’ultimo venerdì di aprile nella solenne parata allegorica che è la “Cavalcata degli Angeli”. L’indagine fu condotta nel luogo d’incontro (il Santuario) dei vari gruppi provenienti dalle diverse località e successivamente anche nei rispettivi paesi d’origine, documentando modi di aggregazione, identità sociale, motivazioni e organizzazione in partenza e durante il pellegrinaggio al santuario.

    La documentazione sonora presenta canti di pellegrinaggio di diversa provenienza: Subappennino Dauno (Sant’Agata di Puglia), Basilicata (Palazzo San Gervasio, Tricarico), Campania (Montecalvo Irpino), Tavoliere (Cerignola), Murgia (Minervino Murge); canti religiosi polivocali, con aerofoni (zampogne, soprattutto dei gruppi provenienti dalla Basilicata, come il gruppo di Tricarico). In alcuni casi la maggiore ‘familiarità’ instaurata tra i ricercatori e i pellegrini residenti per alcuni giorni presso gli spazi del Santuario, ha permesso anche la raccolta di sequenze di canti di lavoro, narrativi e di cerimoniali laici (si veda in particolare la raccolta relativa a Minervino Murge, con un portatore come Leonardo Malizia che esegue soprattutto canti di lavoro, stornelli e canti narrativi). Diverse interviste contengono informazioni sull’origine dei pellegrinaggi per ogni comunità, le modalità organizzative, di allestimento dei carri votivi e narrazioni biografiche dei singoli pellegrini. [Nativo]
    [Crediti│Testo: Altrosud] [Correlato]

  • Associazioni,  Honor et Virtus

    La Corale “Honor et Virtus”

    [Ed. 26/12/2001] Montecalvo Irpino AV – Una scommessa iniziata circa 10 anni fa a Montecalvo Irpino è divenuta ormai una felice realtà! Fu infatti per volontà di Padre Lorenzo Mastrocinque, del Convento dei Frati Minori, che nacque la prima Corale Polifonica composta allora da circa 20 elementi di età compresa tra i dodici e i sessant’anni e diretta dalla maestra Angela Farina. Lo scopo primario sul quale la Corale basava il proprio lavoro era quello della socializzazione e della fraternità. Difatti l’idea era quella di trascorrere parte del proprio tempo libero insieme per dilettarsi nell’arte del bel canto. Sin da subito la Corale si è cimentata nei vari generi musicali, dalla musica sacra sino a quella popolare, passando per il melodramma. Le attività della Corale si protrassero per circa tre anni durante i quali la ha avuto modo di partecipare ad alcuni momenti e celebrazioni solenni della Parrocchia riscuotendo un sincero quanto meritato apprezzamento dal popolo montecalvese.