Cronaca
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Il pomodorino di collina servito nei ristoranti cinesi
[Edito 00/00/0000] Montecalvo Irpino AV – Il pomodorino di collina arriva in Cina. A portarlo la Crisef di Montecalvo irpino, azienda che incentra il proprio business imprenditoriale proprio sulla promozione del pregevole prodotto agroalimentare. Grazie ad un rapporto di fornitura con una società di import-export cinese, l’impresa ufitana ha spedito nel mercato internazionale un container di 210 quintali
Sbarca il Cina il pomodorino di collina della Valle Ufita. Artefice e protagonista dell’importante missione internazionale la Crisef srl di Montecalvo Irpino: azienda che incentra il proprio business imprenditoriale proprio sulla promozione del pregevole prodotto agroalimentare. Un container di 210 quintali è infatti stato spedito, la scorsa settimana, nella piazza d’affari asiatica ed è già stato distribuito all’interno dei canali di vendita e ristorazione locali. Tutto nasce attraverso una rapporto di fornitura instaurato con una società di import-export cinese. Ma c’è di più.
“Adesso- mette in evidenza Nicola Serafino, amministratore unico della società- il nostro pomodorino è in esposizione al Tempio Italiano. Una sorta di grosso centro commerciale, presente in Cina, adibito alla promozione e vendita dei prodotti italiani”. L’approccio al mercato asiatico non è nuovo per l’azienda ufitana. Gia fitto e consolidato il business con il Giappone.
Oggi il prodotto ufitano, commercializzato con il marchio “Serafino”, è venduto in quaranta supermercati di Tokyo. Il tutto grazie a un legame con un distributore del luogo con il quale sono stati avviati proficui rapporti commerciali. I soci della Crisef hanno operato per diversi anni in una cooperativa agricola (Copam arl) produttrice di pomodori – pomodorini di collina – ortaggi. Nella cooperativa i soci si sono occupati di tutti i reparti: amministrativo, produttivo, commerciale.
Da ciò è maturato il progetto di distribuire il pomodorino di collina prodotto dalla cooperativa e dai suoi associati.
Con l’attività in cooperazione gli imprenditori hanno avuto modo di conoscere i problemi del settore e di creare nuove tecnologie dirette a sviluppare e migliorare l’attività agricola, in particolare la produzione del pomodorino di collina.
Per diverso tempo ci si è dedicati sia alla produzione che alla commercializzazione e trasformazione del pomodorino con l’obiettivo di portare sul mercato un prodotto genuino e di ottima qualità.
L’idea di lanciare direttamente sul mercato il pomodorino di collina è alla base della nascita della Crisef. I pomodorini vengono offerti in barattoli di diversi tipi e formati. La commercializzazione avviene con il marchio Serafino.
La società è entrata nel mercato nazionale ed estero tramite campagne di promozione, contatti diretti con i potenziali consumatori (ristoranti,negozi, supermercati, privati), attraverso la partecipazione a fiere e manifestazioni pubbliche. [Nativo]Stefano Belfiore
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Il papa e la chiesa Beneventana
[Edito 26/02/2007] Il tema è destinato ad aprire un acceso dibattito, su quanto sia vasto il fenomeno della superstizione. Una parola usata dall’allora cardinale Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede”. Fu lui a celebrare il congresso eucaristico, facendosi portavoce del messaggio di Giovanni Paolo II° davanti ai fedeli e alla Chiesa di Benevento. E fu allora che si lanciò il giudizio che sembra risuonare come un anatema: «Chiesa di Benevento! Sii vera e propria “comunità eucaristica”, che tenta il recupero dei “lontani” attraverso l’opera diuturna della “catena dei messaggeri”, iniziativa quanto mai opportuna, al fine di perfezionare la riconversione ambientale, bonificando il Sannio e l’Irpinia da residue sacche di superstizione e di inadeguate concezioni della religiosità».
E’ questo il passaggio che solleva non poche perplessità, e che segna anche il giudizio, datato tre anni fa, del vaticano sulle due province meridionali. In quella stessa occasione, Giovanni Paolo II e oggi Benedetto XVI fecero un altro appello:«Amata Chiesa di Benevento! La Vergine Santissima delle Grazie ed i tanti Santi che vegliano su di te – da san Bartolomeo apostolo a san Gennaro e san Barbato, da San Pompilio a san Giuseppe Moscati e sant’Alberico Crescitelli sino al beato Pio da Pietrelcina – ti aiutino a proseguire con rinnovato slancio nel tuo cammino di fede e di testimonianza dei perenni valori cristiani. Ti ottengano molte e sante vocazioni sacerdotali e di speciale consacrazione, perché non manchi mai ai tuoi figli chi spezza il pane della Parola e dell’Eucaristia». In quella stessa occasione si esortava la chiesa sannita, di cui fanno parte diverse parrocchie irpine, a “proseguire” con costanza e generosità nell’impegno dell’adorazione eucaristica settimanale, recentemente ripreso, attivando numerose e partecipate “scuole di preghiera”, dove accogliere i tanti giovani, desiderosi di scoprire in Gesù il loro compagno di viaggio. Valorizza i “centri di ascolto” per approfondire il mistero eucaristico con i fratelli di fede, mobilitando le famiglie perché assumano con responsabilità il ruolo difficile ma esaltante dell’educazione alla fede dei propri figli. “Moltiplica la tua cura e la testimonianza di solidarietà verso i malati e gli anziani, i poveri e gli emarginati, ognuno coinvolgendo in una crociata di preghiere per il trionfo di Cristo e della sua Chiesa”. [Nativo]
[Credit│corriereirpinia.it]
Redazione
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Gemellaggio con Donceel
Alfonso Caccese
[Edito 00/09/2004] Montecalvo Irpino AV – Dopo l’arrivo di Sabato scorso a Montecalvo Irpino, i Doncellesi hanno siglato mercoledì il gemellaggio tra le due comunità. Ma i progetti sono numerosi.
Giancarlo Di Rubbo e Michel Paulus sono i sindaci dei due paesi ormai destinati a vedersi più di frequente. Non facile dunque è il compito loro assegnato dagli elettori. Pensate quindi che Montecalvo e Donceel sono due comuni distanti più di duemila chilometri. Ma, sembra che l’amicizia tra i due comuni potrà far cadere le barriere. E’ in questa direzione il contenuto dei due discorsi tenuti questo ultimo mercoledì sera nei locali del consiglio comunale di Montecalvo.
Così di fronte ai cittadini di Donceel e al consiglio comunale di questo paese d’Irpinia (provincia di Avellino), Giancarlo Di Rubbo a rifatto la lettura della “carta del gemellaggio”, siglata, in tutta fretta, in febbraio scorso, poco prima delle elezioni comunali, dal suo predecessore sindaco. Michel Paulus,allora, non aveva potuto assistere alla manifestazione. La lacuna, dunque adesso è stata sanata. Dalla parte italiana, si è insistito sulla volontà di andare ben aldilà degli scambi informali.La piaga dell’emigrazione
“ C’è evidentemente questa barriera della lingua – ha precisato il sindaco di Montecalvo –ma io sono persuaso che sarà fatto tutto il possibile dalle due parti. In fin dei conti, voi mi avete chiesto perché questo gemellaggio…. Semplice: le persone da noi sono partite in un momento della loro esistenza da voi a Donceel. Voi li avete accolti, gli avete trovato lavoro, avete anche istruito i loro figli nel rispetto degli altri. Oggi – prosegue il sindaco italiano – il popolo di Montecalvo è onorato di accogliere gli abitanti di Donceel che hanno lo stesso sangue e un identico senso di ospitalità. La speranza è che questo riscontro, partito su basi solide contribuirà ad appianare tutte le nostre differenze amministrative. E che, soprattutto esso contribuirà a fare uscire la mia comunità dai suoi problemi economici. Spero che questo gemellaggio sanerà questa triste piaga economica dell’emigrazione, vero dramma della nostra regione.”
Così Giancarlo Di Rubbo insiste sulla volontà del suo consiglio comunale di rilanciare l’immagine probabilmente offuscata della sua comunità, di cui si ignora troppo spesso che essa offre una grande ricchezza culturale, artistica, gastronomica e religiosa. E il sindaco al termine domanda ai Doncellesi di aiutare lo sviluppo sul piano economico.
Questi ultimi, da parte loro visto le basi e la favolosa accoglienza loro riservata, sono stati i primi a convincersene: Montecalvo dispone i sufficienti strutture per promuovere le sue qualità.
Michel Paulus è evidentemente il primo a crederci.“Nel settembre del 2003 – ricorda – siete venuti a Donceel perché eravamo fidanzati: Oggi, dopo qualche giorno trascorso nelle vostre famiglie, celebriamo il matrimoni tra le nostre due comunità. Il nostro scopo è di condividere la nostra amicizia, la nostra economia, la nostra cultura la nostra gioventù. Si crescerà meglio insieme alla comunità Europea. D’altronde questa ultima istituzione è quella che dovrà darci le risorse finanziare per posare una base concreta per i nostri scambi futuri.”
Al termine dello scambio di regali ( piatto doppia decorazione di Montecalvo per Donceel, birra e t-shirts commemorative del gemellaggio per Montecalvo), un primo gruppo di lavoro si è riunito subito per definire le tracce del lavoro. La prima opera comune sarà così la realizzazione da entrambi le parti di un film che rappresenti le rispettive comunità. Una maniera come un’altra di farsi conoscere nelle due comunità. [Nativo][Credit│Foto/Franco D'Addona]
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Angelo Siciliano
Angelomaria all’anagrafe, figlio di contadini, nasce a Montecalvo Irpino l’8 maggio 1946.
Nel 1949, con l’unico fratello di dieci mesi, rimane orfano del padre Silvestro, deceduto a 25 anni per le complicanze della malaria malcurata, contratta in Puglia, nelle campagne di Troia, come bracciante all’età di 18 anni.
La madre, Mariantonia Del Vecchio (1922-2011), di carattere fiero e orgoglioso, rinuncia a rifarsi una vita e porta avanti la famiglia da sola, lavorando duramente nei campi.
Dall’età di 14 anni inizia, da autodidatta, la propria produzione in pittura e poesia. Per questioni economiche e familiari deve rinunciare ad iscriversi al liceo artistico di Napoli.
Nel 1963 è pubblicata per la prima volta una sua poesia su Miscellanea, giornalino della propria scuola, l’I.T.C. ”G. Bruno” di Ariano Irpino. È un sonetto dedicato al terremoto del 1962.
Nel 1965 esegue opere caricaturali per la festa studentesca MK P 100, che si tiene cento giorni prima degli esami per ragioniere.
Consegue il diploma di ragioniere e s’iscrive alla facoltà di Economia e commercio presso l’Università di Napoli.
Esegue opere pittoriche satiriche, in occasione delle elezioni amministrative montecalvesi.
Nel 1966 dipinge due tempere con S. Pompilio Maria Pirrotti, che sono esposte al pubblico per anni nella casa natale del santo e poi conservate presso il reliquiario.
Collabora in famiglia, sino all’età di venti anni, nei lavori agricoli.
Parallelamente al corso di studi curricolari, inizia uno studio autonomo delle arti figurative, della storia dell’arte, della narrativa e della poesia contemporanea, nazionale e internazionale.
Non trascura di ascoltare diversi generi di musica. Disegna, dipinge, scolpisce, scrive, frequenta mostre e discute con alcuni amici più di cultura che di questioni politiche. Tutte cose che continuerà a fare anche in seguito.
Dall’autunno del 1966 si trasferisce nella città partenopea e lavora per due anni come istitutore in un convitto religioso di S. Giorgio a Cremano, per mantenersi agli studi.Nel 1988 pubblica, presso l’editore Menna di Avellino, un libro di 160 pagine scritto a Zell (TN), Lo zio d’America, con testi vari in dialetto e traduzione a fronte, che è presentato prima al Sud e poi a Trento, presso la locale facoltà di Lettere. Mario Sorrentino, nel suo intervento, scrive che Siciliano sta “tentando un’operazione di salvataggio culturale veramente sconvolgente per la storia poco conosciuta della nostra etnia irpina”.
Tra il materiale prodotto autonomamente, la parte più corposa è costituita dalle oltre trecento confessioni degli antenati, di trenta versi l’una, inserite in un contesto presepiale-teatrale. Il tutto è scritto in dialetto montecalvese d’inizio Novecento, che è lo stesso dell’Ottocento. Col materiale, raccolto o prodotto, si è venuto definendo un archivio completo della locale civiltà agro-pastorale. Otto canti, tra religiosi e funebri, per la maggior parte dell’Ottocento, degli oltre cento raccolti finora, sono pubblicati, anche con la trascrizione delle note musicali, ad Avellino nel 1999, nel volume Canti religiosi, curato da Aniello Russo per tutta l’Irpinia. Ricostruisce l’iconografia della veglia funebre e del pianto rituale con opere, di forte carica espressiva, presentate nel 1993 in una mostra personale a Castel Drena (TN). Crea tanti altri disegni ispirati a temi etnici. Sarebbero possibili una decina di pubblicazioni con tutto il materiale in dialetto, recuperato o prodotto finora. Circa 25.000 sono i versi finora scritti, di cui meno di 7.000 quelli pubblicati.
Tra il materiale ritrovato, il testo più significativo è quello del poema contadino cantato Angelica, di ben 107 quartine.
Redazione
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Franco Aucelli
Franco Aucelli, nato a Montecalvo Irpino (Av), ha iniziato i suoi studi nel paese natale per completarli tra Benevento, Vasto e Napoli, avendo così la possibilità di ampliare le sue conoscenze e confrontarsi con diverse realtà.
Ben presto ha occasione di crescere e imparare dai padri del socialismo riformista, a livello locale dalle figure di Pietro Cristino (noto antifascista) e di Francescoantonio Panzone (sindaco socialista dal dopoguerra ai primi anni ‘60); a livello nazionale vede un riferimento nelle figure di Pietro Nenni e di Francesco De Martino, di Sandro Pertini, e in Riccardo Lombardi e da ultimo in Bettino Craxi.
Laureatosi in ingegneria civile alla Federico Il, decide di rimanere nel proprio paese per conoscere dal vivo i problemi delle nostre zone interne e cercare di risolverli per arrestare la fuga di braccia e di intelligenze Mentre inizia la sua attività di ingegnere edile insegna anche nelle scuole superiori della provincia di Avellino, Ben presto ha modo di dimostrare non solo dedizione alla propria attività professionale ma anche un’attivo e fervido impegno politico nell’amministrazione locale.
Ma ben cosciente dell’influenza del comprensorio sul territorio, è stato sempre attento ed informato su ciò che ora definiamo “impatto ambientale” soprattutto in conseguenza del sisma dell’ 80; cosi nel suo lavoro ha sempre favorito varie collaborazioni specialistiche con Studiosi del territorio e proposto soluzioni di sviluppo ambientale paesaggistico, nonché di valorizzazione dei beni architettonici ed artistici del nostro territorio.
Vanta collaborazioni professionali di alta stima e nel territorio del Miscano e nel Cervaro, attraverso la promozione di progetti sull’antico “Regio Tratturo”. Può vantare il recupero di centri storico-urbani oltre ad analisi delle zone produttive e di strumenti urbanistici generali, piani regolatori e di recupero.
Così profondamente motivato nella convinzione che la soluzione al problema occupazionale del territorio sia legata allo sfruttamento delle risorse del settore primario, agricoltura e del terziario, in particolare del turismo culturale e religioso, con il coinvolgimento delle risorse della Provincia, ente programmatore di sviluppo, nonché della Regione e della Comunità europea, ed alla propositività delle strutture sociali locali, attua la rifondazione della sezione Montecalvese “Sandro Pertini” come una sintesi del riformismo cattolico-progressista in prospettiva a quella che è la direzione della nuova sinistra Italiana ed europea. -
Fiamme nel sito di stoccaggio
[Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Va a fuoco il sito di stoccaggio temporaneo dei rifiuti di Contrada Bosco ed anche per Montecalvo si prospetta l’emergenza rifiuti. Sulle cause dell’incendio nessuna ipotesi certa. Stanno indagando i carabinieri della locale stazione, diretta dal maresciallo Vernucci. Secondo le testimonianze di alcuni contadini, le fiamme si sono propagate già nella giornata di lunedì, ma nessuno ha informato le autorità competenti per spegnere le fiamme. Quando i più si sono accorti di quello che era successo, una nuvola tossica si era già propagata per tutta contrada Frascino. Fortunatamente il vento, che in quel momento soffiava in direzione nord, ha portato la nuvola tossica lontano dal centro abitato. L’ex discarica comunale ed attuale sito di stoccaggio temporaneo di contrada Bosco, dopo un lungo periodo di inattività, era stata riaperta, dall’ex sindaco Alfonso Caccese. Il provvedimento dell’ex primo cittadino non trovò nessuno ostacolo, anche perché a nessuno piaceva vedere rifiuti accatastati vicino ai cassonetti della spazzatura. [Nativo]
[Credit│Il Mattino]
Redazione
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Morte per overdose
Redazione
[Edito 00/06/2004] Montecalvo Irpino AV – Dopo neanche un anno dalla prematura scomparsa di Francesco Ventura ancora una volta c’e’ la morte di un giovane montecalvese per eroina. Quattro sono i presunti ragazzi che si trovavano presso la contrada Palombaro vicino a una fontana. Solo due ragazzi si trovavano sul luogo all’arrivo dell’autoambulanza del 118. Si tratta di D.L., un ventitreenne del luogo, e G.D.S., un trentaseienne del luogo. Quest’ultimo era già privo di vita, mentre l’altro si trovava in gravi condizioni. Adesso D.L. e’ ricoverato presso il nosocomio di Ariano Irpino in gravi condizioni. Degli altri due non si conosce l’identità, ma sicuramente erano presenti perché gli inquirenti hanno trovato sul luogo ben quattro siringhe. [Correlato]
[Credit│Foto/Samniumprojects]
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Angelo Corvino
E’ stato considerato il bambino prodigio della comunicazione audiovisiva e multimediale. Negli anni ’70, all’età dell’asilo, gira per casa con la cinepresa super 8 in mano, sottratta di nascosto ai genitori, e già studia le prime inquadrature.
Nel 1987, a 14 anni ancora da compiere, realizza servizi televisivi sportivi e documentari storici per una emittente televisiva locale con la telecamera ed i videoregistratori famigliari utilizzando un Home Computer Commodore 64 per le animazioni grafiche. Nascono così il primo incontro con la programmazione ed i primi esperimenti di integrazione video-informatica.
A quindici anni le prime esperienze di regia televisiva alla Jonathan Video. A sedici scrive per Il Giornale di Napoli e per la rivista Musicasocietà. Sempre a 16 anni, a scuola, l’incontro definitivo con l’informatica di base all’Istituto Tecnico Commerciale G. Bruno di Ariano Irpino, indirizzo programmatori.
A 17 fa parte di una troupe che realizza telefilm a sfondo culturale sulle feste popolari italiane. Lavora con Leo Gullotta, Enzo Cannavale, Lino Troisi, Imma Piro, Ida Di Benedetto e Rosaria De Cecco, brava ed apprezzata attrice di teatro napoletana. Sempre a 17 anni progetta e realizza software di elaborazione statistica per il Centro di Servizi Culturali della Regione Campania. Dal lavoro vengono fuori i dati inseriti nella pubblicazione Il Disagio Scolastico.
A 20 anni è analista programmatore ed effettua consulenze informatiche per aziende ed Enti Pubblici.
Dai 22 ai 25 anni si dedica anche al sociale con attivismo nella Pro Loco Montecalvo, del quale è presidente dal 1995 al 1997. Nel periodo della sua permanenza nell’associazione rilancia l’esperienza del Gruppo Folcloristico con partecipazioni in diverse trasmissioni della Rai finalizzate alla valorizzazione della cultura e dei prodotti tipici locali. Nel 1995 promuove e realizza, in collaborazione con dirigenti della COOP Nord Est, indagini di mercato per la collocazione in mercati esterni dei prodotti tipici locali. Incentiva l’agricoltura biologica favorendo riunioni con gli agricoltori. Fa incidere i canti popolari su supporti digitali. Promuove il folclore del sud Italia a livello internazionale con partecipazioni a meeting esteri e pone l’accento sulla necessità di recuperare il centro storico del suo Comune.
A venticinque anni, nel 1998, approda a Canale 58 di Ariano Irpino attratto dalle antiche passioni della televisione e del giornalismo ed anche dalla presenza di un giornalista di rango alla guida del telegiornale. Qui incontra Gianni Raviele, già vicedirettore del TG1 e direttore di RTV Tele San Marino. Suo il reportage, con commento in diretta dello stesso Raviele, a poche ore dall’alluvione che nel ’98 colpì Quindici in provincia di Avellino con immagini destinate a finire negli archivi storici della televisione. E’ quello il battesimo del fuoco. La sua fu la prima telecamera ad arrivare nella piazza del paese, via terra. A Canale 58 firma anche diverse regie di trasmissioni giornalistiche. Nel 1999 lascia la struttura perché la dirigenza non garantisce lo sviluppo della produzione digitale e l’implementazione della comunicazione via web che sono le sue fissazioni e fonda la Samnium Projects Multimedia. Nasce così quella che viene considerata una delle prime esperienze di comunicazione web dal basso, in sé innovativa: i fatti di una comunità locale on-line pressoché in tempo reale con criteri giornalistici. Dal 2001 è corrispondente del Corriere dell’Irpinia di Gianni Festa da Ariano Irpino. Qui firma il reportage dalla strage dei Curdi ritrovati morti in un Tir in Autostrada. Inviato a San Giuliano di Puglia per il terremoto del 2002. Sua la notizia, circolata sui media nazionali, del ritrovamento miracoloso della statua della Madonna dell’Abbondanza con un teschio nella pupilla destra. Da Ariano Irpino, nel marzo del 2004 firma i servizi radiofonici diffusi sulle maggiori radio italiane in occasione della rivolta dei rifiuti. Nella stessa occasione cura l’ufficio stampa delle associazioni ambientaliste raggiungendo l’obiettivo di interessare ai fatti di Ariano tutte le testate giornalistiche nazionali per un’intera settimana. Non c’è Tv, giornale o radio che in quei giorni non parla degli accadimenti di Ariano Irpino. Dal gennaio del 2004 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti Italiani.
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Spostati alcuni ambulanti del mercato. Proteste
[Edito 07/04/2004] Montecalvo Irpino AV – Dopo le polemiche per l’abbattimento di alcuni alberi per consentire i lavori, ancora polemiche sui lavori a piazza Carmine. Questa volta sul piede di guerra sono i commercianti ambulanti del mercato settimanale. Lo svolgimento dei lavori, infatti, interessa alcune aree che abitualmente sono occupate dagli ambulanti. Per questo motivo gli esercenti sono stati spostati da Piazza Carmine lungo la strada provinciale che conduce a Corsano, mentre i colleghi che occupavano via Roma sono rimasti nella sede abituale. Lo spostamento ha, di fatto, decretato la divisione in due del mercato che si presenta su due strade diverse che hanno in comune una piazza. Risultato? I visitatori del mercato sono andati in via Roma e non hanno preso in considerazione l’ipotesi di percorrere anche la strada che va a Corsano. I commerciati, ieri, erano su tutte le furie. “Non abbiamo incassato nulla – dichiara un ambulante – chiederemo un incontro al sindaco perché la situazione così com’è non va bene. Bisogna che si predano dei provvedimenti”.
Redazione
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L’ MCM presa di mira dai ladri
Redazione
[Edito 00/12/2004]Continuano i furti in paese, dopo l’ Oasi ad essere caduta nel mirino dei ladri è l’ azienda dei Mastantuono, tra le più importanti risorse economiche del paese, leader nel mercato del calcestruzzo. Il furto è avvenuto sabato 04 a notte inoltrata.
I ladri, dopo aver messo fuori uso il sistema di allarme, sono entrati all’ interno dell’ impianto ed hanno portato via due motrici ed un camion ribaltabile. Un danno stimabile intorno ai 250mila euro.