Cronaca
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Azienda sociale, come accedere ai fondi regionali
[Ed. 01/07/2005] Montecalvo Irpino AV – Azienda sociale, come accedere ai fondi regionali Sei milioni e mezzo di euro per sostenere l’economia sociale in Campania e creare nuove opportunità lavorative. È quanto prevede “Il Sociale si fa Impresa“: un progetto finanziato dalla Regione con fondi europei e gestito dall’Ati Inter/Azione, costituita dall’Ape, agenzia per la promozione della cooperazione sociale (ente capofila), il consorzio di cooperative sociali Gesco, Cidis Onlus, Alisei Ong e il consorzio Cgm.
Il progetto è stato presentato martedì 28 giugno a Montecalvo Irpino presso la sala convegni Oasi Maria Immacolata in via S. Antonio. All’incontro hanno preso parte Antonio Castaldo, Regione Campania; Gianni Iorio, vice sindaco di Montecalvo Irpino; Francesco Lo Conte, assessore provinciale al Lavoro; Gianluca Stendardo, comitato di pilotaggio Ati Inter/Azione; Maria Teresa Terreri, referente del coordinamento dell’Ati Inter/Azione. Durante l’incontro, a carattere seminariale, sono state illustrate agli organismi del terzo settore le modalità per accedere ai piccoli sussidi messi a bando. Il bando di finanziamento è già stato pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione Campania. Per favorire un’ampia partecipazione è già on line il sito www.ilsocialesifaimpresa.it, dove sono reperibili le informazioni e la documentazione necessaria per partecipare all’iniziativa. La data di scadenza per la presentazione delle domande di finanziamento è fissata per il prossimo 5 agosto.
Diverse le azioni che compongono l’intervento. Ognuna di esse si rivolge a organismi del terzo settore che sono chiamati a favorire l’inserimento lavoratori di soggetti appartenenti a fasce deboli: ex-detenuti, immigrati, tossicodipendenti, disabili.
Si tratta di un’occasione unica per rafforzare il tessuto dell’economia sociale della Regione e contrastare la disoccupazione, particolarmente elevata proprio tra i soggetti che appartengono a gruppi socialmente svantaggiati. S.B. [Nativo]
Nella foto di Franco D’Addona: l’assessore Francesco Lo Conte e il Vice-Sindaco Gianni Iorio -
Montecalvo: pioggia di bollette, scatta la protesta
[Ed. 08/09/2004] Montecalvo irpino AV – Il gruppo civico d’opposizione «La Campana», con capogruppo consiliare Carlo Pizzillo, attacca duramente l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giancarlo Di Rubbo. Causa del disappunto sono le richieste di pagamento degli oneri di ricostruzione inoltrate ai cittadini di Montecalvo nell’ultimo periodo da parte del comune. Secondo il gruppo della Campana «l’amministrazione comunale ha notificato numerose richieste per il pagamento degli oneri di costruzione, ma i nostri amministratori, nello stile che ormai li contraddistingue, pur avendo predisposto ”l’operazione” prima delle consultazioni comunali, hanno notificato le relative richieste nel mese di agosto. Molte delle richieste sono ampiamente prescritte. Il gruppo della Campana è a disposizione, presso la sede in corso Vittorio Emanuele, nei giorni di mercoledì e venerdì dalle ore 18.00 alle 20.00, per fornire ogni chiarimento». Il vice sindaco, Giovanni Iorio, difende l’amministrazione: «L’amministrazione in questa storia non centra proprio nulla. Le richieste di pagamento degli oneri di ricostruzione vengono effettuate dagli uffici competenti e non dall’amministrazione. Le richieste di pagamento non erano state programmate nè prima nè dopo le elezioni». Il vice sindaco aggiunge «se le richieste di pagamento degli oneri di ricostruzione sono ampiamente prescritte, come afferma l’opposizione non sta all’amministrazione giudicare, ma saranno gli uffici competenti a verificare». [Nativo]
Il Mattino
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L’arrivederci di P.Lorenzo alla comunità Montecalvese.
[Ed. 09/09/2004] Montecalvo Irpino AV – Dopo ventiquattro anni di permanenza ininterrotta, più cinque anni risalenti alla fine degli anni sessanta inzio anni settanta, per disposizione dei superiori ,P.Lorenzo Mastrocinque, si trasferisce nella vicina comunità francescana di Casalbore, senza tagliare completamente i rapporti con il nostro paese. Infatti, eccezionalmente, conserva, per bontà dei superiori sia religiosi che diocesani,la direzione del centro comunitario Maria SS. “Regina della Pace” in contrada Malvizza di Montecalvo Irpino (av). Da questo si evince con chiarezza che, il suo, non è un addio ma un semplice arrivederci, con somma soddisfazione della nostra comunità di cui ha rappresentato per tanti anni, la grande forza spirituale, umana e sociale. Dunque il nostro P.Lorenzo, insignito della cittadinanza onoraria conferitagli pubblicamente dal sindaco del tempo geom.Alfonso Caccese in occasione del suo cinquantesimo anno di sacerdozio avvenuto il 19 marzo 2003,difficilmente dimenticherà gli anni trascorsi nel convento di S.Antonio, dove nel corso della sua lunga permanenza si sono formati allo spirito francescano diverse generazioni di giovani montecalvesi che conservano di lui un ricordo indelebile e tanta riconoscenza. Memorabili rimarranno nella memoria collettiva i suoi spettacoli canori ,teatrali e sportivi, voluti per incoraggiare ed insegnare ai nostri giovani un nuovo modo di vivere e di preparazione alla vita vera. Ma la sua attenzione non è stata solo rivolta ai giovani ma forte e costante il suo impegno verso le persone malate ed anziane alle quali ha sempre saputo donare una parola di conforto e di serenità, non dimenticando mai di avvicinarli ai sacramenti che sono la logica conclusione di ogni vera attività sacerdotale, pastorale e missionaria. Indimenticabili sono pure i vari pellegrinaggi-gita in Italia e all’estero ( Francia,Spagna,Jugoslavia,) sempre svoltisi con gioconda letizia. Grazie P.Lorenzo , speriamo di vedervi ancora tra di noi. [Nativo]
Alfonso Caccese
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Padre Filippo Lucarelli
Giovanni Bosco Maria Cavalletti
Montecalvo Irpino AV – Correva l’anno 2007 quando il molto reverendo Padre Filippo Lucarelli celebrava, nella sua amata Montecalvo, il cinquantesimo del suo ministero sacerdotale.
Nulla ancora faceva presagire, allora, il triste epilogo di una storia conventuale che, per quanto lunga quasi quattrocento anni, pareva non volergli più dare il tempo per consumare i suoi fausti giorni nelle amate stanze e negli ampi verdi spazi dell’antico cenobio che ancora riverberano, ma solo per chi ha orecchie per intendere, gli echi della gloriosa storia francescana della provincia minoritica dei frati minori di Benevento ed Avellino.
Ma così non è stato: a dispetto delle ultime vicissitudini, che di fatto hanno decretato la fine del convento di S. Antonio in Montecalvo, per un arcano disegno provvidenziale, l’ascesa al cielo di Padre Filippo ha preso il via da quelle stanze e da quegli spazi, come a dire: “l’uomo propone, e Dio dispone” …
Ultimo erede di una lunga schiera di frati di cui il tempo mai cancellerà la fausta impronta, il nostro caro Padre Filippo si è ricongiunto, nella comunione dei santi, con gli indimenticati, e indimenticabili, Fra Teofilo, Fra Elzeario, Padre Lorenzo…In memoria del molto reverendo Padre Filippo Lucarelli,due volte ministro provinciale dei frati minori delle province di Avellino e Benevento, gia’ assistente spirituale presso l’Universita’ Cattolica di Milano e collaboratore dei primi eredi del Padre Agostino Gemelli, rifondatore dell’Oasi Maria Immacolata di Montecalvo Irpino, montecalvese con i montecalvesi, ripropongo un mio piccolo articolo scritto in occasione del suo cinquantesimo anniversario dell’ordinazione sacedotale: “pretendere di sintetizzare in pochi fogli l’attività di un cinquantennio denso di ricche e fruttuose opere, sociali e religiose, avrebbe il senso di sminuire la portata di un impegno che, per sua natura, travalica il tempo dei dieci lustri, ben oltre proiettando il suo riverbero.
E tanto più, ciò, a riguardo del contesto in cui opere ed impegno si calano e sviluppano: l’ordine religioso dei frati minori di San Francesco, la storicamente gloriosa provincia minoritica di Benevento ed Avellino, il vetusto convento di Sant’Antonio e l’Oasi Maria Immacolata in Montecalvo Irpino.
Ambiti e luoghi di per sé alti nella responsabilità di tener vive tradizioni consolidate di formazione umana ed evangelica, rischiosi nella tentazione di adagiarsi nella ripetitività di atti che i tempi avrebbero potuto non più riconoscere.
Il vivificarli, però, nello spirito ereditiero calato nel continuo novello sentire, assicura sostanza da vivere e tramandare.
E’ciò che mi pare di cogliere nell’opera cinquantennale di Padre Filippo, direttamente da me conosciuta negli ultimi decenni e, di riflesso vissuta, per i primi tempi, grazie alla testimonianza familiare a me giunta da mio padre, e ancor più da mia madre, per oltre un trentennio ministra dell’O.F.S. montecalvese, già amica e collaboratrice del fondatore dell’oasi padre Marciano Ciccarelli.
Ed ecco, così, che anche il breve spazio occupato da pochi caratteri stampati riesce a tramandare un’essenza: la gioventù che non teme l’incalzare degli anni.
E’in quest’ottica che colloco, ad esempio, la promozione dell’associazione culturale Ieri-Oggi, il cui nome, come le iniziative prodotte, e ricordo, tra queste, quella dei giovedì di marzo, diventano manifesto e strumento costante di costruzione sociale fondante sulle stabili basi della tradizione;
l’istituzione della festa degli emigranti, apparentemente superata nella distorta visione di un mondo globalizzato, ma di fatto provvidenziale nel ricucire gli sfilacciamenti di un cordone culturale comune a chi vive nella terra natale e a chi, lontano da essa, rischia di impoverire il personale bagaglio del patrimonio antico e comune; la produzione degli storici calendari che nella scansione commemorativa di date importanti hanno riproposto all’attenzione dei contemporanei eventi, come la fondazione del convento di S. Antonio, e personaggi, come il Beato Felice da Corsano e S. Pompilio M. Pirrotti, che l’autentica carità cristiana, fonte della loro forza rivoluzionaria, fa rivivere per meglio illuminare il nostro cammino futuro; il proporre, con successo, l’inserimento del nome di Padre Marciano Ciccarelli nella toponomastica montecalvese, limpida testimonianza a suggello dello stretto secolare connubio tra comunità francescana e popolo di Montecalvo; la fondazione del centro giovanile antoniano, generoso dono ai giovani d’ogni luogo e d’ogni tempo; e tant’altro nel contemporaneo svolgimento di un quotidiano esteso tra l’Oasi, la Casa S. Elisabetta, suo regalo agli anziani, il convento e realtà extra moenia. Cinquant’anni vissuti, una vita donata. messa anche alla prova, a volte, ma come quella di chiunque non si possa dire sia passato invano” [Foto Franco D’Addona]
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Il mio amico Krusciov
Antonio Stiscia
[Ed. 03/09/2005] Si chiamava Fedele Schiavone, ma per tutti era Krusciov, e questa la dice lunga sulle sue idee politiche. Era comunista,un comunista vero,con le sue convinzioni e con quello spirito critico profondo che gli veniva dall’essere montecalvese (un sano e irrituale miscuglio di Saggezza e Incoscienza). Nella sua casa, che io frequentavo,per l’affettuosa amicizia con la figlia Italia(tutto dire!), campeggiavano i ritratti dei grandi del Comunismo,primo fra tutti quel Carlo Marx, riprodotto nella famosa foto vista e rivista tantissime volte,nella sfilata del 1° Maggio nella Piazza Rossa.
Non era un osservante,né tantomeno un dirigista,e il fatto che lo chiamassero Krusciov (Il segretario comunista che denunciò i crimini di Stalin),la dice lunga sul suo essere un comunista diverso,un Comunista Italiano,lontano dalla lugubre fierezza di Stalin * e dalla stucchevolezza bolscevica di Togliatti, un antesignano di quell’Enrico Berlinguer-l’ultimo comunista.
Mi diceva che i Comunisti Italiani non avevano nulla da imparare da quelli Sovietici,anzi la lezione del Buonarrotti e soprattutto di Antonio Gramsci,facevano del Comunismo italiano,una specie di isola felix, dove il materialismo storico era rimasta una filosofia pura e non solo movimentismo rivoluzionario. Con Fedele avevo delle lunghe e peregrine discussioni,e da buon democristiano, ho imparato a rispettare le sue idee. Di questa amicizia conservo alcuni ricordi e alcuni suoi scritti(con dedica): L’uomo malato
Storia del Partito Comunista Montecalvese che dimostrano una profondità e una analisi attenta della condizione dell’uomo”ammalato dal Capitalismo degenere”e una nostalgica visione dei tempi che furono,con quella incontrollata voglia di imparare e di comprendere,per poi cambiare. Questi dattiloscritti sono vere perle di intuizione e un sano monito ai tanti Comunisti di oggi,infarciti di una ideologia sterile e per certi versi anacronistica.
Si accompagnava, spesso, al suo caro amico(e mio) Michele Lazazzera, icona del Comunismo Montecalvese e Irpino,un uomo presente nella storia politica con quella geniale e spavalda concretezza che anima il rivoluzionario, sempre controcorrente, quasi a significare la bellezza della diversità,la non omologazione, la possibilità di vivere in un mondo MIGLIORE. Fedele, col tempo, si immedesimò, nel suo ideale di uomo politico, quell’Antonio Gramsci che nessuno ricorda e che pochi conoscono. Non so se in cuor suo Fedele, credesse in Dio,ma ciò non ha importanza.
A me, che credo nell’aldilà e nella legge del contrappasso, immagino il mio vecchio amico, in Paradiso, circondato da Santi e uomini Pii, con i quali discute animatamente, e per l’eternità, di socialismo, di lotta di classe, sorretto e incoraggiato da quel piccolo gobbetto, che con accento sardo,gli parlerà di un mondo migliore, di quel Comunismo vero, che forse avranno trovato solo lassù. Ciao Fedele! Il tuo amico Antonio Stiscia.
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*Stalinismo e fascismo….sono fenomeni simmetrici. In molti dei loro caratteri,entrambi rivelano una somiglianza mortale”. TROTSKY. [Nativo]
La registrazione del canto è stata realizzata da Angelo Siciliano
Canto comunista [Demo] -
Mattinata di neve
[Ed. 07/04/2003] Montecalvo Irpino AV – Una insolita, per i tempi, e abbondante nevicata ha coperto il paese. Un panorama suggestivo ed affascinante fotografato da Franco D’Addona. [Nativo]
Redazione
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Occupazione degli alloggi popolari
[Ed. 00/08/2003] Montecalvo Irpino AV – Nella notte tra venerdì e sabato diversi montecalvesi avevano deciso di sfondare la porta d’ingresso di uno dei nuovi stabili di rione San Pietro. Si tratta degli alloggi ricostruiti al posto delle vecchie casette asismiche. I cittadini, probabilmente sulla scia di quanto già avvenuto in passato per altri alloggi, avrebbero cercato di introdursi abusivamente nell’immobile dl proprietà del Comune che è pronto per essere consegnato ai legittimi assegnatari e per il quale sarebbe in corso la regolare procedura di assegnazione. [Nativo]
Redazione
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Una strada per la Storia
[Ed. 10/02/2005] Quando più Comuni,tutti affacciantisi sulla millenaria Valle del Miscano,decidono di sedersi ad un tavolo comune per discutere del proprio futuro e di quello delle proprie genti,evidentemente,questi Comuni stanno parlando di qualcosa di veramente importante.
Se la viabilità ha segnato per secoli,la ricchezza e la importanza di queste terre(Via AppiaTraiana,Strade consolari,Tratturo Pescasseroli-Candela………. ),mai come in questo momento la Viabilità e l’unica vera carta per un sicuro sviluppo economico della nostra regione.
Allorché,ci si reca nei Comuni del Circondario per le necessità più varie(visita ad un amico,parente,affari o semplice acquisto di beni) si nota un generale benessere,una naturale e calda accoglienza,abbinati ad un decoro urbano e architettonico notevole(ampi spazi,strade comode,marciapiedi,illuminazione pubblica efficiente,servizi generali di assistenza e di tutela efficaci….). -
Strada provinciale San Vito-Apice: si sgonfia la protesta
[Ed. 29/10/2004] Montecalvo Irpino AV – Sulle recenti polemiche, suscitate da alcuni organi di stampa locale, riguardanti il rifacimento del manto stradale della strada , San Vito – Apice in merito a presunte lamentele e proteste da parte degli amministratori locali, si intende precisare che i lavori non sono ancora del tutto completati e che anzi grazie all’ottimo rapporto di collaborazione tra l’amministrazione Montecalvese e “Palazzo Caracciolo” sede dell’amministrazione provinciale, gli stessi sono sotto continuo monitoraggio dagli uffici preposti e che pertanto alcuni problemi lamentati saranno al più presto risolti al fine di dare una sistemazione definitiva ed ottimale con gli interventi che si renderanno necessari. Pertanto nessuna polemica strumentale o protesta è prevista nell’agenda degli amministratori locali che sono concretamente tranquilli e fiduciosi sul buon andamento dei lavori di questa arteria stradale, fondamentale per il collegamento tra Montecalvo e con tutta la zona del beneventano, riservandosi di dare un giudizio oggettivo solo al momento della conclusione definitiva dei lavori. [Nativo]
Redazione
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Giovanni Di Stefano: il ricordo di un amico
[Ed. 23/10/2004] Montecalvo Irpino AV – “……te ne sei andato nel modo peggiore e, per me, inaspettato. Le scuole elementari, con le partite a pallone “abbasci’a la palestra”, la squadra del torneo “pulcini” (te lo avevo detto che non sapevo giocare a pallone, fu anche colpa mia se arrivammo ultimi…), il nostro “gruppo di ricerca” delle scuole medie, perché dovevamo ritrovare i reperti archeologici “abbasci’a lu munnizzaro”, poi mutato in “gruppo di sopravvivenza” per sperimentare la vita nei boschi con la costruzione di capanne e la caccia alla selvaggina….le partite a palline in piazzetta e “li mazzi di giacuini” (figurine dei calciatori) le consumazioni al bar con gli amici per festeggiare il nostro compleanno (eri nato due giorni prima di me): tutto accalcato alla rinfusa in un angolo della tua mente, di tanto in tanto risvegliato dal tuo sorriso benevolo e dalla tua disponibilità, di certo un pò sbiadito dal tempo e stemperato dalle tante difficoltà che pure hai conosciuto, infine riverso su un muretto “a la funtana di lu Palummaro” in una mattina d’estate. Vedrai che non sarai morto invano, forse ci vorrà ancora del tempo ma la tua amara fine sarà poi servita ad evitarne delle altre.
Ti ho incontrato per strada a Montecalvo l’anno scorso e mi hai salutato con il consueto affetto; ora, per me, questo era l’unico modo che mi restava per ricambiare.
Ciao, Bufilò….” [Nativo]Crescenzo Senape