Ricorrenze religiose
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Compleanno di San Pompilio
Antonio Borrelli
[Ed. 23/09/2023] San Pompilio Maria Pirrotti Sacerdote scolopio 15 luglio Montecalvo Irpino, Avellino, 29 settembre 1710 – Campi Salentina, Lecce, 15 luglio 1766 Nato a Montecalvo, in Campania, il 29 settembre 1710, Domenico Pirotti – figlio di un noto avvocato beneventano – mutò nome in Pompilio Maria, entrando, diciottenne, nell’ordine degli Scolopi.Da Napoli fu inviato a Chieti per continuare gli studi di filosofia, ma ammalatosi e nella speranza che il cambio di clima avesse potuto giovargli, fu trasferito a Melfi (Potenza) dove proseguì con successo gli studi sacri e profani, nel 1733 con la fama di teologo e non ancora sacerdote, andò a Turi (Bari), dando inizio all’insegnamento delle lettere e a quello di educatore della gioventù. Secondo il carisma dei figli di san Giuseppe Calasanzio esercitò
l’apostolato nelle Scuole Pie in diverse Regioni d’Italia. La sua attività educativa verso il popolo dava fastidio, perciò venne calunniato ed espulso dal Regno di Napoli. Ritornò comunque in città, dove era amatissimo soprattutto dai bisognosi. Instancabile predicatore e uomo di carità, nutriva una fervente devozione mariana.
Morì nel 1766 ed è santo dal 1934. Etimologia: Pompilio (come Pompeo e Pomponio) = (forse) quinto figlio, dal latino antico, o Martirologio Romano: A Campi Salentina in Puglia, san Pompilio Maria Pirrotti, sacerdote dell’Ordine dei Chierici regolari delle Scuole Pie, insigne per austerità di vita.
Uno dei più grandi figli di s. Giuseppe Calasanzio (1558-1648), fondatore dei padri Scolopi nel 1617, che sono i membri della Congregazione della Madre di Dio delle Scuole Pie, da cui prendono il nome,dediti all’educazione dei fanciulli poveri.Domenico Pirrotti, questo il suo nome di battesimo, nacque a Montecalvo Irpino (AV) il 29 settembre 1710, sesto degli undici figli di Girolamo Pirrotti e di donna Orsola Bozzuti; il padre era dottore in legge e la condizione della famiglia era di ceto nobile; ancora oggi sul portone d’ingresso dell’antico palazzo nobiliare, accanto allo scudo di famiglia, si legge: “Virtus et honor in domo Pirrotti semper”.
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I Giubilei e Montecalvo…i riti, gli avvenimenti e la memoria.
Angelo Siciliano
[Ed. 21/08/2000] Questa conferenza, a conclusione del programma predisposto dall’Assessorato alla cultura di Montecalvo, chiude le manifestazioni previste per le celebrazioni giubilari montecalvesi dedicate al nostro S. Pompilio Maria Pirrotti.
La parola giubileo, dalla bibbia, deriva dal termine ebraico “yôbêl” che vuol dire corno d’ariete. Questo era suonato nelle occasioni solenni: una di esse era l’ “anno del giubileo”. La legislazione ebraica prevedeva, ogni cinquanta anni, un anno particolare, in cui le terre erano restituite ai legittimi proprietari; il ciclo lavorativo ordinario era interrotto per consentire, grazie al maggese, il riposo dei terreni coltivati.; gli schiavi erano liberati e restituiti alle loro famiglie.
Insomma il giubileo imponeva l’attuazione di misure eccezionali che, stravolgendo la vita sociale del popolo, azzeravano le differenze tra ricchi e poveri, latifondisti e nullatenenti, uomini liberi e schiavi. Esso cercava di sanare gli squilibri che si erano consolidati nel cinquantennio precedente, prefigurando un modello di società ugualitario e solidale, in cui Dio era riconosciuto come unico signore.
Con la religione cattolica è stato papa Bonifacio VIII, nel 1300, ad introdurre l’ ”Anno santo” e nei secoli successivi la tradizione è stata conservata e tramandata.
L’ “Anno santo” del 2000 è il giubileo e il Vaticano ha predisposto un nutrito programma di pellegrinaggi, incontri, cerimonie, iniziative e celebrazioni anche spettacolari: circa due milioni di giovani sono confluiti a Roma in questi giorni, da tutto il mondo, per la Giornata mondiale della gioventù.
Il giubileo che è soprattutto un appello alla conversione, alla confessione, alla preghiera e alle attività caritative, in questo mondo diffusamente televisivizzato e globalizzato, appare come un avvenimento amplificato per fini di spettacolarizzazione, attraverso radio, tivù, internet e carta stampata. -
Festeggiato il 298° anno di nascita di san Pompilio Maria Pirrotti
[Ed. 30/09/2008] Montecalvo Irpino AV – Per il 5° anno consecutivo la Parrocchia “San Pompilio Maria Pirrotti” di Montecalvo Irpino,si è mobilitata per festeggiare il genetliaco del loro concittadino santo. Il 29 settembre 1710 in casa Pirrotti, Domenico Pirrotti, questo il nome di battessimo del santo, emette i suoi primi vagiti assistito dalla madre Donna Orsola Bozzuti e dal Padre Girolamo. Oggi a distanza di 298 anni la comunità religiosa montecalvese ha voluto ricordare l’evento con una celebrazione liturgica nello stesso luogo dove egli è nato. La celebrazione ha avuto inizio all’entrata del paese, dal luogo dove è posta la statua del Santo , con una fiaccolata che ha portato i fedeli davanti alla casa natale nel centro storico di Montecalvo, dove ha avuto inizio la “Solenne Eucarestia”, concelebrata dal parroco,Don Teodoro Rapuano e dal rettore delle Scuole Pie di Frascati, Padre Martino Gaudioso che a nome dei suoi confratelli ha donato al “Museo della Religiosità montecalvese e della memoria Pompiliana” un “ovale” con l’immagine a mezzo busto di San Pompilio Maria Pirrotti, per anni custodito nelle Scuole Pie di Frascati. Alla fine della celebrazione solenne, Don Teodoro ha voluto, come ormai di consuetudine, impartire ai fedeli la benedizione dal balcone del palazzo Pirrotti,corrispondente alla stanza dove nacque il nostro Santo. Dopo la Santa Messa tutti coloro che portano il nome Pompilio o sono nati nel giorno della nascita del Santo, hanno potuto spegnere le candeline sulla torta distribuita in Piazza a tutti i fedeli. Oggi 30 settembre 2008, invece, alle ore 18,00 nella “Chiesa di Santa Maria” ci sarà la “Celebrazione della parola con ricordo del nostro battesimo” presieduta da S.E.Mons.Andrea Mugione, arcivescovo metropolita di Benevento. [Nativo]
Redazione
[Credit│Foto - Franco D'Addona]
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Preghiera a S. Antonio
Montecalvo Irpino AV – Cari fratelli e sorelle tutti con il cuore e con la mente rivolti verso Sant’Antonio per chiedergli che abbiamo bisogno del suo amore, del suo aiuto e del suo perdono. Ci presentiamo umilmente così come siamo in ginocchio davanti a Lui che può capire l’amore che proviamo nel seguire la Santa Messa domenicale delle ore 10,00 presso il nostro amato Convento. Per Lui portiamo in seno l’amore la gioia che ci permettono di vivere la vita quotidiana tranquilla. Aiutaci, dacci speranza, perché dalla brutta notizia della chiusura del nostro Convento non riusciamo più a pregare da soli. Facci riprendere il volo, dai la pace ai nostri cuori, perché molti di noi non credono più a niente, in particolare quando la nostra fede tentenna, il nostro cuore è nella tempesta, un diavolo notte e giorno ci innebbia la testa, specialmente quando la fede vacilla come la sabbia sconvolta dal vento. Molte volte i nostri occhi lo scoglio non vedano, Sant’Antonio dei miracoli guidaci tu. Con la messa ti sei illuminato verso il dono dell’eucarestia, confessando hai aperto la via, hai toccato le porte del nostro cuore, hai aperto le piaghe di Cristo, la tua croce e il tuo sudario, sei salito sul Suo calvario per aiutare l’umanità. Aiutaci o Santo della speranza in questa dolorosa circostanza perché non riusciamo più a vivere la vita tranquilli, facci riprendere il volo, dai la pace ai nostri cuori e nelle nostre famiglie, o Santo della speranza, illumina il nostro cammino, notte e giorno stacci vicino perché, abbiamo veramente bisogno di te. Facci vivere la vita su qùesta terra con l’amore, l’ardore e lo splendore verso Dio e verso l’umanità. Con la preghiera della tua benedizione accompagnaci alle nostre abitazioni in grazia di· Dio, diciamo un Padre Nostro e un’Ave Maria, facendoci vivere una vita felice su questa terra per sempre in eterno. Cari fratelli e sorelle sono un cittadino montecalvese che manca dal nostro paese da 77 anni, ma nel cuore ho sempre presente S. Antonio, il convento e tutti i miei concittadini.
Lo Conte Francesco
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Domenica delle Palme
[Edito 04/04/2004] Montecalvo Irpino AV – Dopo la preparazione di cinque settimane, siamo giunti alla Domenica delle Palme e con essa entriamo nella Settimana Santa che costituisce il cuore di tutto l’anno liturgico. Nella Settimana Santa la chiesa celebra i misteri della Salvezza: l’opera della redenzione umana e della perfetta glorificazione di Dio compiuta da Cristo, specialmente negli ultimi giorni della sua vita, per mezzo del mistero pasquale. Egli morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato la vita.
[Credit│Foto/Antonio Cardillo]
Redazione
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Venerdi santo
[Edito 09/04/2004] Montecalvo Irpino AV – Per tutta la mattinata e il pomeriggio, l’altare dell’Adorazione, allestito nella navata sinistra della Chiesa Madre di S. Maria, è stato visitato da numerosi montecalvesi, che si sono fermati in preghiera davanti a Gesù Eucaristia. In serata è stata celebrata l’Azione Liturgica del Venerdì Santo con la lettura della Passione secondo l’evangelista Giovanni, il bacio della Croce e la Comunione Eucaristica.
Redazione
[Credit│Foto/Antonio Cardillo]
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I fuochi e i piccoli aerostati di S. Giuseppe nella tradizione montecalvese
[Ed. 20/03/2005] A Montecalvo Irpino il 19 marzo si festeggia S. Giuseppe e nel pomeriggio il paese si anima, perché è attraversato dalla processione con la statua del santo, appartenente alla chiesa di S. Bartolomeo, seguita dai fedeli e da diversi automezzi.
In passato, questa festa riguardava soprattutto gli artigiani. Anche i contadini e i massari, tuttavia, partecipavano con mucche e carri.
Con l’introduzione di camion e trattori nelle attività lavorative, si cominciò a sfilare anche con questi mezzi dietro la processione e i gas di scarico ammorbavano l’aria rendendola irrespirabile.
Era una specie di sfida per mostrare agli occhi della gente le mucche più belle, con le corna infiocchettate di nastri colorati, e anni dopo il trattore lucidato, più grosso e potente di quelli della concorrenza.
All’imbrunire, era tradizione accendere dei fuochi negli slarghi del paese e davanti alle case di chi viveva in campagna.
Questa tradizione è comune ad altri paesi dell’Irpinia.
Qualche giorno prima della festa, le famiglie, o la gente dei rioni che era animata dallo spirito di clan, si davano da fare per raccogliere materiale da ardere per l’occasione. Accatastavano paglia, ramaglie, fascine e, giunto il momento dell’accensione, adulti e bambini si radunavano eccitati e vocianti attorno al cumulo di materiale che si era riusciti a costruire.
A un certo punto colui che fungeva da capo clan, diventava piromane dando fuoco alla catasta. -
Natale 2004 – Messaggio del parroco
Don Teodoro Rapuano
Montecalvo Irpino AV – 00 dicembre 2004 – Nella storia dell’umanità, per noi credenti, due notti sono le notti più importanti del tempo e della storia. La notte di Natale e la notte di Pasqua. La notte di Natale , santissima notte, come santissima è la notte di Pasqua, è la notte in cui si realizza il più grande mistero che l’uomo abbia mai potuto conoscere: Gesù nostro salvatore, appare visibilmente nella nostra carne, per assumere in sé tutto il creato e sollevarlo dalla sua caduta.
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Festeggiamenti della Madonna del Rosario
Redazione
Montecalvo Irpino AV – 00 ottobre 2004 – Quest’anno, come ogni anno, la zona antistante la chiesa di S. Bartolomeo è stata illuminata per festeggiare la Madonna del Rosario. La festa è organizzata dalla parrocchia e dal comitato festa e prevede, oltre ai riti religiosi, anche uno spettacolo musicale.
Le foto di Franco D’Addona, nella gallery che segue, sono relative ai festeggiamenti tenuti nel 2003. -
Malvizza: festa “Regina della Pace”
Redazione
Montecalvo Irpino AV – 00 agosto 2004 – In contrada Malvizza, per la canonica festa del tredici agosto dedicata alla “Regina della Pace”, anche quest’anno l’impegno di Padre Lorenzo è stato all’altezza della situazione. Durante i festeggiamenti, padre Lorenzo, avrà l’occasione di presentare i suoi lavori pittorici elaborati nel corso della sua lunga attività pastorale.