C’ERAVAMO ANCHE NOI… L’UNITÀ D’ITALIA IN IRPINIA E DINTORNI
Il Maestro Muratore nella raffigurazione lapidea della
loggia massonica di Montecalvo
Giovanni Bosco Maria Cavalletti
[…] Già le idee giacobine, fondamentali nella nascita delle repubbliche napoleoniche, avevano ben attecchito in Irpinia nella seconda metà del XVIII secolo. Le idee illuministiche, penetrate negli ambienti più colti della borghesia e i frequenti contatti con i movimenti intellettuali napoletani favorirono il sorgere di un fermento liberale locale che ebbe, via via, connotazioni sempre più peculiari fino alla nascita di vere e proprie società di dichiarato stampo massonico dalle quali nacquero, verosimilmente, le vendite carbonare che animarono la lotta risorgimentale dal 1820 in poi. Il libro, il compasso e la squadra, le Tre Grandi Luci della Massoneria, unitamente all’acronimo G.A.D.U. (Grande Architetto dell’Universo), i più classici dei simboli massonici, campeggiano, ancora oggi, a Montecalvo, in altorilievi magistralmente scalpellati, su uno dei portali di Casa Stiscia. L’Apprendista Ammesso, il Compagno di Mestiere e il Maestro Muratore, con i rispettivi simboli impressi nella pietra, tramandano la sintesi di quello che fu il primitivo dibattito filosofico e politico che sfociò, poi, nell’impegno sociale al servizio degli ideali di libertà e uguaglianza. Un pensiero massonico, quello montecalvese, con varie sfaccettature, ortodosso, nella specificità del binomio francese, Né Dio Né Re, che dava spazio alla componente laica ed anticlericale, ma anche contestualizzato, dalla gran parte delle sensibilità liberali del paese, nel locale ambiente cattolico e clericale dal quale partì l’azione educativa che promosse la diffusione dei principi di libertà, fratellanza e uguaglianza riuniti nel trinomio più italiano Dio Re Costituzione. Se per la realizzazione degli ideali risorgimentali fondamentale fu, come dimostreranno le idee mazziniane in merito all’educazione popolare, la formazione culturale giovanile, di estremo interesse è il sottolineare come nel 1793, a cavallo tra la Rivoluzione Francese e la nascita della Repubblica Partenopea, fiorisse a Montecalvo una delle prime scuole pubbliche del Regno di Napoli. […]
[Bibliografia di riferimento]
[Cavalletti G.B.M. C’eravamo anche noi…, Tipolitografa Borrelli, S. Giorgio del Sannio BN, 2011]