L’ antichità di Montecalvo e la critica
[Ed. 00/00/0000] Gli scrittori classici rammemorano, nei loro libri, i più importanti centri del Sannio Irpino, anticamente, abitati e le antiche colonie. Montecalvo è circondata da questi luoghi storici,da alcune di queste antiche città , poi scomparse nel corso dei secoli, ma che ci attestano una grandezza passata. Cluvia , Equus Tuticus , chiamata poi S. Eleuterio, che fu primo vescovo di Ariano , ivi martirizzato, erano le più vicine alla nostra terra. La via Egnatia passava pel nostro territorio: ne fa fede il Ponte S. Spirito — residuo di ponte della via suindicata. Sappiamo che per la sua posizione strategica, formava un punto di primissimo ordine , imprendibile e sicuro da ogni lato, perchè quasi circondato da profondi burroni. Era inoltre un punto notevolissimo di osservazione , a 623 metri sul livello del mare , si scorgeva in gran parte, il percorso della suddetta via, che partiva da Benevento. Nel nostro territorio vi fu, in epoche lontane, un’importante centro abitato , di cui anche oggi si vedono gli avanzi ed i residui di antichità. Tale località è conosciuta col nome di Tre Santi.
Dal punto di vista topografico è incantevole ed è provvisto di sorgenti di acqua, capaci di soddisfare ai bisogni di un buon numero di abitatori. Ivi furono ritrovate, e si rinvengono anche oggi , tombe, vasi e monete romane, mattoni, lapidi sepolcrali ed altro. Indubbiamente, sono tracce di luoghi abitati, in tempi remotissimi. Stante la breve distanza , anzi proprio nel raggio della nostra terra, è certo che una relazione storica ebbe col nostro paese. Il nome però ci fa pensare all’ epoca cristiana. L’ altro nome ci è del tutto sconosciuto, nè ci è dato conoscere altro, nei tempi che susseguirono sino a noi. Altre anticaglie furono ritrovate in località ancora più vicine a noi , oggi nominate Maurelli, Bassiello, S. Vito, S. Felice , Marinella. Tempo fa, nel luogo oggi chiamato Cupa del Fano, fu ritrovata una statua di pietra bianca, ma acefala, giudicata dell’epoca romana (1). È un monumento capace di testimoniare l’antichità e rafforzare, maggiormente, la nostra certezza senza semplicismo, circa la esistenza storica della nostra terra, in tempi assai lontani. È la prova materiale, che riannoda la nostra terra ai tempi romani. La sua esistenza ed importanza storica, si può argomentare anche da diversi nomi latini, che tenacemente conserva e sopravvivono anche oggi ,i nomi Fanum e Lucus , con i quali si conoscono e si indicano, da tutti, due località del paese medesimo. L’una ai piedi del monte, verso oriente; l’altra poco distante e precisamente nella contrada Bosco o Luci. La luce si potrà ricevere da un qualsiasi dizionario latino, purchè riporti i detti nomi ; ma specialmente dal ‘ Dictionarium Ambrosii Calepini, Lugduni – 1578. Il nome Fanum, in tutte le lingue significa templum; luogo sacro, cioè consacrato a qualche deità pagana. l da notarsi che i primi cristiani chiamarono case i tempii pagani, Il nome Lucus significa un luogo seminato di alberi – consacrato, similmente, a qualche deità pagana. Cicerone spiega il nome lucus – per un bosco sacro dove, per religione, non tagliavansi mai alberi. Questi sono elementi positivi, che la critica riconosce, per assicurarci intorno all’ esistenza nei secoli lontani – e spiegano subito l’origine e l’evoluzione lungo la storia, in una alla relativa importanza, in tempi remotissimi. Le ricerche per rintracciare altre notizie più antiche intorno alle origini di Montecalvo – non hanno dato un risultato positivo. All’ infuori di questi frammenti storici, che certamente non sono paradossi nella storia stessa , nè sono un’ironia per la critica – non si ha nient’ altro di preciso. O per meglio dire, ogni altro monumento, ogni altra orma di storia, è sfuggita alle nostre indagini. Ricercare le origini ab ovo ,di un qualsiasi paese, è sempre difficile. Ciò che scrive Tito Livio, urbs quo que ut caetera ex infimo fasci – vale per tutti. Le cose suaccennate, per noi, formano una sicura traccia, senza ciò mancherebbe un punto di partenza, per accertarne le possibili origini. Se noi non ammettiamo ciò, dobbiamo dire che il nostro popolo primitivo, la nostra terra abitata – balzò fuori nel cuore del secolo XII, perchè prima non vi è alcun accenno sul quadrante della storia. Come si mutarono le antiche cose, come si svolsero le altre vicende storiche, ed ogni altro sviluppo ai tempi romani, sotto altri dominatori – sotto i longobardi beneventani, nell’ alto medio evo, nei bassi tempi – e sino ai normanni – sono fatti noti e scritti nelle pagine di storia di altri autori, a cui rimettiamo i lettori.
(1) Deploriamo la trascuranza in cui oggi è tenuto questo monumento in uno ad altri oggetti romani rinvenuti nel nostro territorio — e ciò per una spaventosa ignoranza che affligge la nostra gente, la quale è assai più dannosa dei Vandali – ed è un’ a tentato alla civiltà antica ed alla storia locale. [Nativo]
Redazione
[Bibliografia di riferimento]
[P. Santosuosso B., Pagine di storia civile di Montecalvo Irpino, Tipografia Fischetti, Sarno SA, 1913]