La perdita di Maria Narra, era stata cantatrice per Alan Lomax.
Francesco Cardinale
La scomparsa di Maria Narra, per noi immersi nella quotidianità di tutti i giorni, sembra, al di là della ristretta cerchia familiare, una notizia tra tante. D’altronde, il venir meno è una prassi a cui tutti prima o poi dobbiamo confrontarci. Tuttavia, ci sono persone che, per un curioso caso della vita, diventano protagoniste di eventi che segnano alcuni passaggi storici, tanto da essere oggetto di studio in alcune discipline accademiche. Maria Narra è una di queste.
Maria Narra è stata oggetto di studio, ed è ancora oggetto di studio, se non individualmente, almeno in gruppo, probabilmente in luoghi e contesti a noi sconosciuti. Maria Narra è stata una formidabile cantatrice di canti di tradizione popolare. Le registrazioni da lei lasciate, fissate su nastro magnetico, saranno il DNA del nostro passato. Grazie a lei, un domani, potremo ricostruire quel mondo di soli cento anni fa, senza TV, senza telefoni cellulari, senza social.
Grazie a lei, potremo riascoltare serenate, stornelli, canti di lavoro e a dispetto. Maria Narra sarà ricordata, probabilmente, molto più oltre Montecalvo Irpino. Il suo nome e i suoi canti sono nei più importanti archivi etnomusicologici italiani [1] e mondiali [2].
Ci sono state persone che avrebbero dato chissà cosa per poterla conoscere in vita, non persone comuni ma accademici, studiosi della materia, desiderosi di strapparle un ricordo di quel momento in cui, nel gennaio del 1955, poco più che diciottenne, cantò per Alan Lomax. Non volle incontrare nessuno, e noi rispettammo il suo volere. Grazie Maria. Grazie per tutto.
[1] Bibliomediateca – Arch. Etnomusicale
[Bibliografia di riferimento]
[A. Cardillo – F. Cardinale Alan Lomax. Il passaggio a Montecalvo Irpino Terebinto Edizioni, Avellino, 2021]