Nemo Profeta in Patria
Antonio Stiscia
[Edito 25/07/2010] Sto scrivendo questo articoletto da Lido del Sole (Rodi Garganico) in quella Puglia secolare e non ancora secolarizzata,dove la fede è forte e dove gli uomini, quando valgono, vengono apprezzati e se poi hanno virtù straordinarie hanno la “Forza” di diventare Santi e di primaria importanza. Penso al nostro San Pompilio e a Padre Pio,nati in due paesi vicinissimi territorialmente e fideisticamente nella vasta diocesi Beneventana ,formatisi nella grazia e nella santità in quelle che, un tempo, erano le regioni più aride e desolate della Puglia,dove hanno trovato rifugio e sepoltura. Incontro Don Matteo Troiano parroco di Santa Maria Maggiore di Ischitella,dopo una Messa affollata all’inverosimile ,in un anfiteatro all’aperto della Chiesa dell’Assunta all’interno del villaggio turistico, in una tarda afosa serata di questa mezza estate. Come attratti da uno strano magnetismo ci mettiamo a parlare e al mio dire di essere di Montecalvo,mi interrompe con :ohhhh !San Pompilio !.
In quel quarto d’ora passato in una angusta sagrestia ricavata dietro l’altare,a cui si accede per una porticina strettissima,con un caldo infernale, il buon Don Matteo,come illuminato da una speciale grazia si apre ai ricordi di giovane seminarista in Benevento,della sua scelta di San Pompilio come guida spirituale nel percorso di formazione religiosa,dei suoi studi sulla figura del nostro Santo,del lavoro compiuto come ricercatore per l’opera monografica scritta da un professore seminarista di cui non ricordo il nome,ma dedicata a San Pompilio. E così dicendo,in un caldo sempre più soffocante,ci siamo messi a parlare del più e del meno come due vecchi amici,Lui ricordando l’anno della sua consacrazione(1966) e la destinazione a Manfredonia e io suggerendo,inutilmente,fatti e situazioni e luoghi pompiliani che l’anziano Prete ricordava benissimo,anzi e con ogni particolarità. Ci siamo salutati da vecchi amici,presentati da un amico comune,quel San Pompilio di cui ricorre il tricentenario della nascita e che a parte le iniziative meramente celebrative,rischia il colpevole oblio,forse fino al 2066,per la quasi totale assenza di iniziative culturali e civiche che ne avrebbero dovuto ricordare la figura legata al proprio straordinario tempo,evidenziandone la formazione familiare e cittadina e il percorso religioso delle origini,tappe fondamentali ,nella consapevolezza che il buon Don Matteo ,dopo 44 anni di sacerdozio,continuava a ricordare e rivivere, attualizzandoli, gli insegnamenti ricevuti dagli studi biografici su San Pompilio e la cui rilettura potrebbe portare nuova forza a coloro che credono ai valori universali della cristianità e della famiglia,in un momento così critico degli umani destini fondati sulla solidarietà. Chiudo con un po’ di rammarico. Ho letto che si farà un film sulla Beata Teresa Manganiello. La Comunità gioisce,giustamente ed entusiasticamente. Allorché su iniziativa dell’intrepido ex Assessore Nicola Serafino,progettammo il film sulla vita di San Pompilio ( or sono 2 anni fa) ,trovando il regista e lo sceneggiatore,contattando le persone giuste,cercando il coinvolgimento di personaggi di spicco dello spettacolo,predisponendo un progetto,di cui il materiale è agli atti del Comune,ebbene, tutti quelli che avrebbero dovuto dire di sì,ammutolirono. Le autorità civili e religiose nicchiarono! In una consuetudine di cose già viste e che non porteranno alcun beneficio,nel mentre il paese soffre una evidente crisi economica e di valori,con la chiusura di attività e la perdita di posti di lavoro,tra la indifferenza di tutti,si può solo dire: Nemo Profeta in Patria [Nativo]
[Crediti│Foto: teleradiopadrepio.it]