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Al via il rifacimento di Corso Umberto
Redazione
[Edito 05/03/2015] Montecalvo Irpino AV – E’ in piena attività il cantiere per i lavori di rifacimento della sede stradale di Corso Umberto I. Un progetto voluto dalla passata compagine amministrativa e realizzato con i POR Campania FESR 2007/2013 che sono soggetti all’accelerazione di spesa, ad offerta migliorativa di circa mezzo milione di euro che prevede il rifacimento integrale della via principale del centro storico. Non si nasconde la complessità dell’intervento a causa delle cavità scavate nell’arenaria sottostante alla sede stradale che ogni volta che si interviene vengono fuori con la loro prorompente antichità.
Il rifacimento integrale della pavimentazione riutilizzando gli attuali basoli in pietra lavica è una prerogativa di questo progetto di recupero insieme alla modernizzazione di tutti i sottoservizi da quelli idrici a quelli elettrici e telefonici. Un intervento richiesto da anni e che ora potrebbe dare nuovo slancio e nuova attrattiva alla parte antica del paese e la riqualificazione di alcune aree che oggi sono poco più che delle discariche ci sembra più che mai opportuna. La creazione di spazi verdi attrezzati lungo la strada è una soluzione degna di nota. Dopo il Castello Pignatelli, l’ospedale di S.Caterina ed altre opere, come i primi interventi sul Trappeto, un’altra iniezione vitaminica per il pieno recupero della parte alta del paese da restituire alla popolazione in memoria di quello che era una volta il nucleo centrale di Montecalvo. I lavori sono stati aggiudicati tramite bando di gara con offerta migliorativa alla Nuova Edil srl, il progetto è dell’ing Nicola Pappano e del geom. Giuseppe del Vecchio. Entro 170 giorni dovranno essere ultimati. [Nativo]
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Conferita cittadinanza onoraria al parroco don Giuseppe Rosario Girardi
N.D.R. Giuseppe Rosario Girardi, noto come “Don Peppino“, ha esercitato il suo ministero sacerdotale anche a Montecalvo Irpino, come parroco di San Bartolomeo Apostolo, oggi Parrocchia di San Pompilio Maria Pirrotti, dal 1974 al 1999, periodo in cui è stato sostituito da Don Teodoro Rapuano.
[Ed. 11/10/2023] Pontelandolfo BN – A don Giuseppe Rosario Girardi, sacerdote della Chiesa del SS. Salvatore, la cittadinanza onoraria di Pontelandolfo come “espressione dei sentimenti di riconoscimento e gratitudine di una collettività”. La cerimonia di conferimento è avvenuta in occasione del Consiglio comunale dello scorso 9 ottobre nel comune titernino. Un momento di profonda commozione per tutta l’amministrazione comunale che, dopo la piena approvazione a voti unanimi dell’assise, ha insignito il sacerdote per il servizio reso alla comunità: in 24 anni ha saputo infatti assistere i fedeli nei loro bisogni spirituali e non solo, lasciando un segno nella memoria della collettività.I cittadini di Pontelandolfo – si legge nella delibera – hanno nei confronti del Parroco sentimenti di gratitudine per la sua capacità di essere diventato parte importante di questa comunità. Non solo: negli anni trascorsi, si è sempre più consolidato un legame affettivo, rappresentando un punto di riferimento per la cittadinanza e per l’Amministrazione comunale.
‘Caro don Giuseppe, in questi anni, Lei ha guidato l’intera Comunità, interpretando in maniera esemplare il Suo ruolo di pastore e guida nei momenti di gioia, ma soprattutto nei momenti bui, di tristezza, di dolore e di sconforto. La Sua costante e caritatevole presenza e la Sua incessante opera pastorale, hanno fatto sì che nessuno si sentisse mai solo. Lei è stato educatore, pastore, discepolo, amico, guida sicura per tutti i Pontelandolfesi’. Queste le parole espresse dal sindaco Valerio Ovidio Testa. [Nativo]
Nadia Pellino
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E’ in funzione la casa dell’acqua
Redazione
[Ed. 27/08/2012] Il distributore di acqua è entrato in esercizio. I cittadini che si sono muniti della scheda magnetica, ritirabile in Municipio, possono riempire le bottiglie di acqua minerale. Il costo è di 2 centesimi al litro per l’acqua liscia e di 4 centesimi al litro per quella effervescente. Il distributore è stato collocato nell’area adiacente alla Caserma dei Carabinieri. Nell’area è stato anche ricavato un parcheggio attrezzato. Il costo totale dell’intervento ammonta a 25.000 euro.
Il dispositivo, partendo dall’acqua delle condotte idriche, riesce a filtrarla ed a gasarla in modo da adattarla al gusto dei consumatori. Il distributore è dotato di un lettore di carte magnetiche con il quale è possibile prelevare l’acqua. I cittadini si possono recare al distributore con i recipienti e possono prelevare i quantitativi desiderati di acqua. Basta inserire la tessera magnetica e premere su uno dei due tasti a disposizione. Quello superiore è per l’acqua liscia e quello inferiore per quella gasata. Ad ogni pressione del tasto viene erogato un litro di acqua e contemporaneamente sottratto il costo dal credito presente sulla carta. “In questo modo puntiamo a ridurre notevolmente la produzione di rifiuti in plastica – spiega il sindaco Carlo Pizzillo -, che sono composti per lo più da recipienti che contenevano acque minerali”. [Nativo]
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La perdita di Maria Narra, era stata cantatrice per Alan Lomax.
Francesco Cardinale
La scomparsa di Maria Narra, per noi immersi nella quotidianità di tutti i giorni, sembra, al di là della ristretta cerchia familiare, una notizia tra tante. D’altronde, il venir meno è una prassi a cui tutti prima o poi dobbiamo confrontarci. Tuttavia, ci sono persone che, per un curioso caso della vita, diventano protagoniste di eventi che segnano alcuni passaggi storici, tanto da essere oggetto di studio in alcune discipline accademiche. Maria Narra è una di queste.
Maria Narra è stata oggetto di studio, ed è ancora oggetto di studio, se non individualmente, almeno in gruppo, probabilmente in luoghi e contesti a noi sconosciuti. Maria Narra è stata una formidabile cantatrice di canti di tradizione popolare. Le registrazioni da lei lasciate, fissate su nastro magnetico, saranno il DNA del nostro passato. Grazie a lei, un domani, potremo ricostruire quel mondo di soli cento anni fa, senza TV, senza telefoni cellulari, senza social.Grazie a lei, potremo riascoltare serenate, stornelli, canti di lavoro e a dispetto. Maria Narra sarà ricordata, probabilmente, molto più oltre Montecalvo Irpino. Il suo nome e i suoi canti sono nei più importanti archivi etnomusicologici italiani [1] e mondiali [2].
Ci sono state persone che avrebbero dato chissà cosa per poterla conoscere in vita, non persone comuni ma accademici, studiosi della materia, desiderosi di strapparle un ricordo di quel momento in cui, nel gennaio del 1955, poco più che diciottenne, cantò per Alan Lomax. Non volle incontrare nessuno, e noi rispettammo il suo volere. Grazie Maria. Grazie per tutto.
[1] Bibliomediateca – Arch. Etnomusicale
[Bibliografia di riferimento]
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[A. Cardillo – F. Cardinale Alan Lomax. Il passaggio a Montecalvo Irpino Terebinto Edizioni, Avellino, 2021] -
Consigliere provinciale ferito mentre lavorava nei campi
Redazione
[Ed. 20/11/2009] Montecalvo Irpino AV – E’ stato investito dal motozappa che stava utilizzando per arare il terreno. L’incidente è avvenuto nei campi a Montecalvo Irpino. Ne ha fatto le spese Giuseppe Stiscia, consigliere provinciale del Pdl e amministratore comunale a Montecalvo. Solo per un caso si è evitata la tragedia: l’avvocato Stiscia ha riportato diverse ferite e la frattura della gamba e della clavicola. Soccorso da un’ambulanza del 118 è stato trasportato d’urgenza presso l’ospedale Rummo di Benevento. Il consigliere provinciale non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni sono comunque serie. E’ stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. In ospedale a Benevento è giunto – subito dopo aver appreso la notizia – anche il presidente della provincia Cosimo Sibilia. [Nativo]
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Montecalvo Unito – Comunicato stampa – 15/01/2024
Redazione
Montecalvo Irpino AV – La serata del 14 gennaio, corrente mese, ha visto il Gruppo “Montecalvo Unito” partecipare a un incontro con un potenziale candidato, valutando la sua possibile inclusione nella lista.
Il candidato, il quale confermerà la sua partecipazione al gruppo entro la fine della settimana, inizialmente era stato contattato dal Gruppo “La Rondinella” per una possibile candidatura a Sindaco. Dopo approfondite consultazioni, il Gruppo “La Rondinella” ha però deciso di proporre il Dott. Pizzillo come candidato alla carica di Sindaco. Va notato che il Dott. Pizzillo aveva precedentemente ricoperto l’incarico di Sindaco nel 2009, eletto con il gruppo “La Campana”, considerato all’epoca un contendente della “Rondinella”. Curiosamente, oggi il Dott. Pizzillo si presenta come candidato a Sindaco proprio all’interno del Gruppo “La Rondinella”.
In questa fase, “Montecalvo Unito” ha avanzato la proposta di un ruolo di rilievo nella lista, per colui che doveva essere un ruolo di rilievo per “La Rondinella” e se tale proposta venisse confermata, rappresenterebbe un notevole colpo strategico.
Sta quindi emergendo sempre più chiaramente una competizione a tre contendenti, in cui al momento, solo l’attuale Sindaco, Mirko Iorillo, non ha ancora ufficializzato la sua intenzione a ricandidarsi alle prossime elezioni.
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La scomparsa del Dott.Mario Fiore
Redazione
Si è spento ieri, 27 agosto 2012, all’età di 81 anni Mario Fiore, noto farmacista avellinese, che per diverse legislature negli anni d’oro della Democrazia Cristiana è stato anche consigliere provinciale. Persona molto stimata e amata ad Avellino e in provincia dove ha operato per tantissimi anni, lascia la moglie Maria Cifarelli, i figli Grazia, Aldo e Franco. Al loro dolore si associa quello del genero Leonardo Tammaro, la nuora Fiorella Pomidoro, gli adorati nipoti Mario, Chiara, Mario, Laura e Francesco, il fratello Vito, la sorella Pina, e gli altri parenti. I funerali si terranno questa mattina alle 11 nella chiesa di Maria SS. assunta in cielo a Torrette di Mercogliano. La salma sarà tumulata nel cimitero di Corato in provincia di Bari. Da lì partì alla volta dell’Irpinia per aprire la farmacia a Montecalvo. Poi si spostò ad Avellino dove la farmacia nei pressi del Castello gli fu distrutta dal terremoto.
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Rosario Antonio Smorto
Mario Aucelli
Chi era Antonio Smorto, morto a 98 anni, nel 2007, a Castel d’Azzano (VR)?
Era nato in Calabria, a Bagaladi (RC), il 10maggio 1909, da una famiglia numerosa dieci figli.
Agli inizi del 1900, per le precarie condizioni economiche, tutti i congiunti emigrarono prima al Nord e poi in Francia, a Tolone.
In Francia Antonio Smorto aderì, nel 1932, al PC francese. Fu arrestato, nel 1941, dall’OVRA e internato nel campo di concentramento di Yemet d’Ariege, nei pressi dei Pirenei. Si trovò in compagnia di Luigi Longo, Pietro Valiani, Giuliano Pajetta, fratello del più noto Giancarlo, Carlo Montagnana, che lo guidarono alla formazione politica. Scampò al Tribunale Speciale le cui sentenze furono tutte di morte. Ritornando clandestino in Italia per ordine del PCI, fu arrestato e rinchiuso, prima nel carcere di Mentone, in Francia, e poi in quello di Reggio Calabria. Successivamente fu inviato alla Questura di Avellino, che lo destinò al contino a Montecalvo, dove, per la presenza di uno sparuto gruppo di fanatici Fascisti, non fu facile inserirsi nel sociale: ogni giorno bisognava firmare, in Comune, il registro di presenza. Dopo la Liberazione, Antonio Smorto fece opera dl proselitismo al suo ideale e,già alle amministrative del 1946 ottenne risultati ottimi facendo eleggere a Sindaco un esponente social-comunista:
Pietro Cristino.
A Montecalvo si sposò. La prescelta fu Vincenzina La Vigna, (morta nel 1993) allora dirigente dell’Azione Cattolica femminile. Istituì in paese la Camera del Lavoro, nei locali del Municipio, sotto i portici fu chiamato poi alla segreteria provinciale della Camera del Lavoro ed entrò nel Comitato federale provinciale del PCI. Dal 1949 al 1952 si trasferì in Cecoslovacchia, a Klasterec, dove nel 1950 nacque il suo unico figlio, Ivan. Ritornò poi, per qualche anno, a Montecalvo da dove, nel 1957, si trasferì definitivamente ad Avellino. Successivamente fu inviato dal partito, nel 1979, nel Veneto, a Castel d’Azzano (VR), dove fino al 1993, si è occupato di pensionati. Ad Avellino era io intimità con Antonio Bassolino, allora dirigente della Federazione provinciale del PCI. Di questa amicizia profonda si onora e ricorda che, proprio per questa sua continua e proficua collaborazione con il futuro Governatore della Campania, fu ospite privilegiato, con la moglie Vincenzina, al matrimonio del parlamentare campano. (Cfr. Angelo Siciliano: “Intervista ad Antonio Smorto, ragazzo di 96 anni, ecc.” sull Corriere, quotidiano di Avellino, diretto da Gianni Festa). -
Il palazzo Pizzillo
Il ramo atripaldese della famiglia Pizzillo acquistò la parte del palazzo Bozzuti già residenza del barone Battimelli, marito di Antonia Bozzuti, stabilendovi la sua residenza.
[…] Sullo storico palazzo, già Bozzuti-Battimelli, campeggia lo stemma in pietra bianca raffigurante un pozzo sostenuto da un leone con una stella ad otto punte in capo, e, nella campagna, un’ostrica, elemento già presente nello stemma Bozzuti.
Il tutto è sormontato da una corona che, nonostante rotta nel suo apice, parrebbe essere baronale.
Il leone, il pozzo, o in altre varianti la fonte zampillante, e la stella ad otto punte, sono gli elementi dello stemma Battimelli, mentre l’ostrica è emblematica di casa Bozzuti.
Potrebbe trattarsi, quindi, dell’originaria rappresentazione araldico familiare Battimelli-Bozzuti che i Pizzillo avrebbero fatto propria in virtù della presenza del pozzo (piccolo pozzo Pozzillo, da cui Pizzillo) nella raffigurazione blasonica.Per gentile concessione di Giovanni Bosco Maria Cavalletti, Storia di Montecalvo Irpino, opera in allestimento.
Redazione
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I cent’anni di Antonietta Leone
Nicola Serafino
Antonietta Leone, nata il 19 dicembre 1923 a Montecalvo Irpino, da umili origini contadine, ha festeggiato ieri il suo centesimo compleanno. Amabile, schietta, grande lavoratrice, conduttrice prudente di una vita ricca di fatiche, è una delle ultime custodi di quella cultura altrimenti definita immateriale, del primo e del secondo dopoguerra del XX secolo, un bene “incorporeo che assurge propriamente a nuovo bene nel momento in cui si estrinseca in elemento materiale”. Un esempio di questo è la cultura orale, quella che viene trasmessa oralmente da bocca a orecchio senza necessariamente passare attraverso la scrittura.
Affascinati dai suoi canti, alcuni anni fa, siamo stati più volte a casa sua per registrare su nastro magnetico gli ultimi frammenti di un sapere altrimenti destinato a perdersi, prima che il trascorrere del tempo lo cancellasse irrimediabilmente. Grazie alla sua straordinaria memoria, Antonietta ha ricordato i tempi in cui la meccanizzazione agricola era agli inizi e non tutti i contadini potevano permettersela. Per questo motivo, la maggior parte dei lavori veniva eseguita manualmente con la falce, la zappa e altri attrezzi. Il canto allora rappresentava uno sfogo per rendere il lavoro meno gravoso, alleviando la fatica.
Tra i canti, notevole una serenata tra le più antiche ricordate in Irpinia, canti di lavoro, canti religiosi ed aneddoti ormai dimenticati da tutti.Serenata montecalvese – Antonietta Leone