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Dipinto “Madonna della Purità”
Ubicazione: Chiesa S. Antonio di Padova (altare maggiore) – Via S. Antonio
Il dipinto fu eseguito da un pittore campano nella metà del XVI secolo. Realizzato ad olio su tavola (cm.150 x cm.150), esso raffigura la Madonna col Bambino e presenta la Vergine con lo sguardo basso, volto verso la destra dell’osservatore ed il Bambino con lo sguardo rivolto verso colui che guarda. Il Bambino cinge il collo della madre, mentre la Madonna accarezza teneramente il suo piede.
[Crediti│Testo - CTC Centro turismo culturale]
Redazione
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IL CORO LIGNEO DEL 1668
Trattasi di uno stallo (cm.280 x cm.185) realizzato in noce intagliata e scolpita ed eseguito in ambito locale. Esso presenta delle decorazioni lungo le spalliere del vano anteriore e degli scomparti scanditi da lesene scanalate, con capitelli che inquadrano delle cornici. Sulle lesene poggia una trabeazione decorata con elementi vegetali e geometrici. I sedili presentano dei braccioli che riprendono le forme delle decorazioni, con elementi laterali a volute.
[Crediti│Testo - CTC Centro turismo culturale │Foto - G.B.M. Cavalletti]
Redazione
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STEMMA E GONFALONE COMUNALE
STEMMA – Il comune di Montecalvo è dotato di un elegante e semplicissimo stemma. La sua austera composizione mostra sullo sfondo nero, racchiuso da una forma rettangolare terminante a punta, la raffigurazione di un monte all’italiana a tre cime d’argento di cui la centrale più elevata. Lo stemma é sormontato in alto da una corona formata da mura e torri medievali mentre in basso é semicircondato da una ghirlanda con tricolore. GONFALONE – Drappo bianco riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma comunale con la iscrizione centrata in argento: Comune di Montecalvo Irpino. Le parti di metallo ed i cordoni sono argentati. L’asta verticale è ricoperta di velluto bianco con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia è rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento
[Crediti│Testo - CTC Centro turismo culturale │Immagine - Wikipedia]
Redazione
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Lavori in corso presso il Campo Sportivo
Montecalvo Irpino AV – È in corso l’intervento per il rifacimento del terreno di gioco presso il campo di calcio “L. Cucchi” in località San Pietro, con l’installazione di un nuovo manto erboso costituito da erba sintetica, e contemporaneamente, si stanno adeguando gli spogliatoi secondo le normative vigenti.
[Download│Vedi Delibera]
Redazione
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L’edificio di Largo Croce
[Ed. 07/04/2022] Montecalvo Irpino AV – L’edificio di Largo Croce nato inizialmente per essere la nuova Casa Comunale, potrebbe essere destinato a una struttura ospedaliera. È stato siglato un protocollo di intesa con l’ASL e aderito alla misura di finanziamento per trasformare l’edificio, abbandonato da anni, in Casa/Ospedale che Montecalvo non ha mai avuto e che sarà un punto di svolta per la nostra comunità.
[Crediti│Testo - Montecalvo Irpino / Comune Europeo]
Redazione
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Radio Ufita
Mario Aucelli
[Edito 31/01/2003] È passato più di un quarto di secolo da quel lontano 26 gennaio 1977, quando cominciò a irradiare su di un vasto territorio dell’Irpinia e del Sannio la prima radio privata della nostra provincia. Fu un’intuizione positiva dei fratelli Santosuosso ed anche la scelta del nome fu appropriata: Radio Ufita. Era il periodo in cui cominciava a decollare l’ex Iveco di Grottaminarda e l’inizio delle trasmissioni fece scalpore. Si cominciò con strutture tecniche artigianali. Di strada, da allora, Radio Ufita ne ha fatta tanta. L’ha ricordato, in occasione dei festeggiamenti per il ventiseiesimo “compleanno” l’attuale direttore responsabile e proprietario, il collega Domenico Santosuosso. La radio montecalvese, che trasmette sulle frequenze di 90,900 e 95,03 MHZ, è seguita in una vasta area dell’Irpinia e del Sannio. Ha varie rubriche e molti estimatori. Tanti validi professionisti montecalvesi, da giovani, hanno praticato Radio Ufita e vi hanno validamente collaborato. Allo stato la conduzione dell’azienda è a carattere familiare. Oltre al direttore Santosuosso vi collaborano la moglie Marisa, che cura i notiziari, ed i figli Attilia e Massimiliano, curatore dei servizi tecnici. Il collega Santosuosso dice che l’azienda, così come strutturata, va a gonfie vele. Un’ombra, però, aleggia sull’attività: “La mancata concessione governativa – dichiara – interessa oltre trecento radio private locali- È pendente un ricorso al Tar. La legge impone alle emittenti l’assunzione di due dipendenti e la trasformazione da ditta individiuale a società di capitali o di persone”. Ciò penalizzerebbe tante piccole attività che sopravvivono grazie all’impegno familiare. Radio Ufita svolge un’importante funzione infomativa locale. Nelle campagne gli anziani, impossibilitati a muoversi, ascoltano con interesse le notizie elaborate dalla bella e brava signora Marisa. Perchè Radio Ufita, ci ha chiesto più d’uno, non riprende a trasmettere, in diretta, i Consigli comunali, come faceva una volta? [Nativo]
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Crescente interesse per il nuovo edito di G.B.M. Cavalletti
Francesco Cardinale
Deliceto FG – Apprezzamento sempre più crescente nei media intorno all’ultima pubblicazione di Giovanni Bosco Maria Cavalletti dal titolo “Tu scendi dalle stelle – A Deliceto come a Betlemme, la grotta che ispirò la pastorale”, edito dalla Claudio Grenzi, novembre 2023. Dopo l’interesse di importanti testate televisive e della carta stampata, come Telenorba e Il Mattino di Napoli, è ora la volta di Rai3 Puglia a chiamare in causa l’autore. Infatti, proprio stamattina è stata registrata l’intervista, presso il Santuario della Consolazione, che potrete seguire giovedì 14 alle ore 07:30 nella rubrica Buongiorno Regione e nel TGR delle 14:00 o 19:30 sul digitale terrestre canale 819. Nel caso vi sfuggisse, cercatela su RaiPlay.
Sono numerose anche le richieste, giunte agli enti locali, di dove poter acquistare il volume. A tal proposito, in un comunicato stampa si legge: “Questa prima edizione del libro è in distribuzione gratuita da parte del Comune di Deliceto, che ne ha curato la pubblicazione. Si è in attesa di una seconda edizione, che sarà distribuita nelle librerie e nelle più note piattaforme online.”
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Cappella Carafa – Il restauro
La relazione di G. Muollo
Giuseppe Muollo
[Edito 11/04/2003] Gentili autorità, eccellenza Reverendissima, Signor Prefetto, Signor Presidente, gentile popolo di Montecalvo Irpino, attraverso un’attenta opera di restauro conservativo stiamo mettendo in risalto le eccellenze che questa chiesa possiede. La cappella Carafa, Il battistero, i capitelli, le acquasantiere, il portale d’ingresso, i dipinti, le sculture, le epigrafi che testimoniano i momenti più importanti e più significativi della storia di questo tempio, come quello che stiamo vivendo questa sera, sono le eccellenze. Abbiamo cominciato con la facciata della cappella Carafa; e questo è solo l’inizio.
Il lavoro è lungo e richiederà tempi lunghi non solo per la delicatezza dell’intervento ma anche ed essenzialmente per la mancanza di finanziamenti.; abbiamo previsto saggi di scoprimento di intonaci nobili o di dipinture per verificare se in origine le pareti della cappella fossero dipinte o realizzate con una particolare tecnica di intonaco . E’ stato necessario intervenire sulla cappella per due ordini di motivi. Primo perché la cappella, per troppi anni abbandonata a se stessa, aveva subito l’incuria degli uomini ed i guasti del tempo. Era stata violentata in più punti da colature di cemento, da un maldestro sedicente restauro e da stuccature in cemento; l’inserimento poi di una balaustra aveva distrutto due degli stemmi in bassorilievo della famiglia Carafa: il Ramo degli Spina ed il Ramo della Stadera, ed inoltre quattro fori per l’inserimento di un cancello avevano asportato materia nei riquadri contenenti gli stemmi di famiglia. E’ stato necessario intervenire per la tutela del Bene predisponendo un progetto che tenesse conto non solo delle lacune, risolte con la ricostruzione artistica in base agli elementi esistenti nel contesto ritenuti sufficienti per poter procede ad una simile operazione ma intervenendo anche nel consolidamento del materiale lapideo molto degradato a causa della pietra, una arenaria porosa e morbida dai risvolti bluastri, di facile lavorazione ma di contro facilmente deperibile.
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Gaetano Parzanese annuncia la propria candidatura a sindaco
Francesco Cardinale
Prime avvisaglie di una campagna elettorale che ci condurrà alle elezioni amministrative del 2024
Montecalvo Irpino AV – Mancano pochi mesi alle elezioni amministrative, la data probabile è quella che va dal 6 al 9 giugno 2024, in concomitanza con le elezioni europee, per il rinnovo del consiglio comunale. Ecco le prime avvisaglie di una campagna elettorale che coinvolgerà oltre tremila cittadini montecalvesi.Il primo ad uscire allo scoperto è stato il geometra Gaetano Parzanese che, nella sala adiacente la Chiesa di San Bartolomeo, attraverso la conferenza stampa tenutasi questa sera, ha annunciato la propria candidatura a sindaco.
Il nome della lista scelto da Parzanese, “Montecalvo Unito”, dovrebbe far capo a un movimento civico fuori dalle logiche partitiche con componenti che si candidano per la prima volta.
Pazanese, sollecitato dalle domande della moderatrice, ha posto come obiettivi gli annosi problemi che attanagliano da sempre la nostra piccola comunità: viabilità, “siamo fermi agli asfalti di Felice Aucelli”, rete idrica, “un chilometro all’anno e avremmo una tubazione nuova”, turismo, desertificazione e spopolamento in atto, e altre tematiche come la mancanza di confronto politico periodico con i cittadini e l’unità del paese. Alla domanda su un giudizio critico sull’attuale amministrazione, ha preferito defilarsi rimandandolo ai prossimi appuntamenti.
Al di là di ogni considerazione tecnica, come evidenziato da uno dei presenti, riguardo alla fattibilità di una candidatura a sindaco e alle sue implicazioni, ciò che ha sorpreso, visto l’alto numero di partecipanti, è la viva partecipazione dei montecalvesi al dibattito sulle questioni politiche del paese.
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Cappella Carafa – Il restauro
La relazione di G.B.M. Cavalletti
Giovanni Bosco Maria Cavalletti
[Edito 11/04/2003] La cappella nasce nel 1556, nel momento di massimo splendore della famiglia Carafa, per volontà di Giovan Battista I, terzo conte di Montecalvo. La sua costruzione segue di un anno la salita al papato di Giovan Pietro Carafa, Paolo IV, figlio di Giovann’ Antonio di Diomede conte di Maddaloni. Il rapporto di parentela tra il ramo di Montecalvo e quello di Maddaloni parte dai fratelli Antonio Carafa, detto Malizia, padre di Diomede e nonno di Paolo IV, e Tommaso Carafa, avo diretto dei Conti di Montecalvo. Il monumento fu posizionato al centro della navata minore destra della tardogotica chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore, divenuta dell’Assunta in occasione dell’ampliamento del capitolo concesso nel 1672 da papa Clemente X su richiesta del duca di Montecalvo Carlo Pignatelli. Esso rappresentò il primo allargamento della navata che solo dopo il decreto del 1693, emanato nella stessa chiesa dal cardinale Vincenzo Maria Orsini, arcivescovo di Benevento e papa, col nome di Benedetto XIII, dal 1724 al 1730, vide l’erezione delle altre due cappelle laterali, attigue alla Carafa e con essa comunicanti dopo che, in esecuzione dello stesso decreto, furono demolite le pareti degli archi laterali interni.
La Cappella Carafa non nasce come luogo sepolcrale, piuttosto come sorta di ringraziamento, oltre che di ostentazione, sia per il prestigio raggiunto in quel periodo dalla famiglia, sia per la personale ascesa del terzo conte di Montecalvo. Non conosciamo, al momento, il nome dell’architetto autore del progetto. E’ certo che ci troviamo di fronte ad uno straordinario esempio di architettura rinascimentale il quale, insieme alle eccezionali novità di interesse religioso e artistico che, dalla nascita della Parrocchia San Pompilio e dal ritrovamento della sua Mamma Bella, stanno interessando la nostra comunità, inserirà Montecalvo in un vero e proprio percorso turistico-culturale.