• Cronaca,  Gastronomia

    I nostri prodotti tipici, in mostra, a Donceel

    [Ed. 22/02/2005] Montecalvo Irpino AV – Nel Comune di Donceel (Belgio) è stata organizzata una manifestazione sui vini, dal 18 e 19 febbraio c.a. all’interno della manifestazione è stato allestito uno stand di prodotti tipici Montecalvesi. La cena di gala, che ha chiuso la manifestazione, è stata organizzata con i nostri prodotti: cicatielli, pomodori, olio, salumi, formaggi e vino.
    I nostri produttori si sono attivati per spedire le merci su richiesta delle autorità di Donceel per l’ organizzazione si è interessato l’Assessorato allo Sviluppo e Promozione del Comune di Montecalvo con il contributo della locale Pro-Loco.
    Alla manifestazione hanno partecipato, oltre alle autorità Belghe, alcuni imprenditori già interessati all’esportazione dei nostri prodotti tipici, questa iniziativa è stata apprezzata dai produttori locali, che si sono impegnati all’ importazione in Belgio dei nostri prodotti qualora si definiranno le trattative intraprese. Foto F. D’Addona

    Redazione

     

  • Cultura,  Poesia

    Nell’antologia “Fermenti” c’è A. Siciliano

    [30/09/2004] Il volume 7 di FERMENTI, l’antologia di poeti italiani contemporanei edita dal Libro Italiano World- Ragusa-2004-e12, accoglie quindici liriche di Angelo Siciliano, distinte tutte da una dolente visione della vita e da una tormentata coscienza dell’uomo scorto nel turbinoso fluire della storia.Il poeta coglie nei suoi versi, al di là del cangiante alternarsi dei fenomeni in cui si proietta e sovente si smarrisce la nostra vita, la trama segreta ed essenziale che interessa l’eterno e il caduco, il divino e l’umano, l’ideale e il reale in un dramma che sempre si rinnova e ripropone, nuovo ed antico al tempo stesso, aperto ad accogliere le sempre rinascenti illusioni umane di eternità ed onnipotenza.Tutto è luce, allora, ai nostri occhi che, però non l’intendono più perché, ignari dell’ombra, non hanno più la consapevolezza e la coscienza del limite; vale a dire che tutto ci è chiaramente comprensibile eppure tutto ci resta arcano ed ignoto.Il divino si fa storia ( vedi le liriche ARCHEOLOGIA DIVINA- PADRE E MADRE ) e la storia volge alla SCRISTIANITA’ e al MERCATO DELLE PULCI, altre due liriche, mentre nell’ARCHEOLOGIA DEI RIFIUTI e in GROVIGLIO ANTICO si ripropongono echi lontani di vita che spengono in orizzonti senza più cielo.
    Il mito remoto ( vedi la lirica DOPO IL RATTO D’EUROPA), colmo di sangue e di pena, è alla radice di un secolo “lungo più di un incubo infinito” ( si veda la lirica XX° SECOLO) e LA GUERRA è generatrice di morti senza una vera ragione (“Per chi?….Per cosa?), mentre nella lirica COZZARE DI STELLE, in un universo sconosciuto forse proprio perché esplorato e scoperto, un PIONEER 10 va “ad incontrare non si sa” chi, e l’uomo tragicamente si illude di aver conseguito l’eternità con la clonazione. Una riflessione esistenziale unitaria e, come si vede, accorata e disincantata, si fa per questa via canto di dolente umanità, e le immagini richiamate non lusingano o brillano ma dicono e suggeriscono verità a lungo ignorate.
    Queste poesie, invero, sono colme di un pensiero che non solo discetta razionalmente ma medita e soffre, riflette e comprende, intende ed ama.
    Il canto che nasce è sintesi di vita ed in questa sintesi è il suo messaggio lirico più vero e più significativo per l’uomo di oggi dimidiato tra un amaro scoramento di essere ed un inconfessato sogno di amore e di bontà sotto cieli infiniti. [Nativo]

    Giuseppe d’Errico

  • Cultura,  Poesia

    Le poesie di Angelo Siciliano. Al risveglio

    Il poeta – scrittore Angelo Siciliano

    [Ed. 21/01/2005]
    [Nativo]

    Redazione

     

    AL RISVEGLIO*
    S’è fatta notte fonda
    al paese
    dove a ogni casa
    il frigo sta alla cantina
    la tivù al focolare
    non c’è fuoco di quercia
    che sfavilli né cunti.
    Da tempo una cultura
    maligna
    s’è troppo radicata
    come una donna presa
    con forza tante volte
    ci si è assuefatti alle violenze.
    Al risveglio del cuore
    spera un vegliardo tra gli ulivi
    con le nacchere tra le dita:
    chissà che non torni
    ai giovani
    la voglia a favellare.

    *Alla memoria di Rocco Scotellaro e
    Manlio Rossi Doria.

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  • Forum

    La condizione di “ritardo” dello sviluppo economico di Montecalvo

    Rione Trappeto – Via Angelo Cammisa

    [Ed. 03/03/2005] Quando la scorsa estate, nel corso di una “riunione” in piscina, Alfonso mi ha parlato del Forum invitandomi a parteciparvi, avevo inizialmente inteso che fosse in essere un progetto od una iniziativa da sviluppare insieme e da promuovere tra tutti i cittadini. Con i saltuari accessi che ho successivamente effettuato nel forum mi sono avveduto che, pur in assenza di una specifica iniziativa, un sincero affetto per il paese ed un interesse di fondo ad individuare margini e prospettive di miglioramento accomunava tutti i partecipanti. Inutile sottolineare che condivido simili intenti e per questo stamattina – complici una delle rare mattinate tranquille al lavoro e l’insistente “iuccanizzo” che grava su Milano – ho voluto mandare un saluto a tutti voi.
    Ho notato che l’argomento che più tiene banco é quello relativo alle iniziative e/o proposte per risollevare le sorti del Paese. A mio sommesso parere, la condizione di “ritardo” (vogliamo chiamarla così?) dello sviluppo economico di Montecalvo in parte trova origine anche nella stessa posizione geografica del paese, al di fuori delle grandi linee di comunicazione e dei traffici commerciali. Paesi come Ariano, Grottaminarda ecc., seppure più estesi di Montecalvo (e questo aiuta molto) sono però posizionati in punti strategici, a ridosso di grandi arterie stradali e dai quali si possono più agevolmente raggiungere città più grandi. Questo può sembrare un elemento trascurabile ma io credo che sia invece alquanto significativo e comunque (la storia insegna)la posizione geografica ha, nel corso del tempo, letteralmente segnato il destino di molte località. Tuttavia vi sono paesi anche più piccoli di Montecalvo e posizionati anche “peggio” che però hanno tutto sommato un’economia fiorente, in special modo per quanto riguarda l’artigianato e l’agricoltura, solo che (almeno per quelli che ho avuto modo di vedere io)……non si trovano al Sud! (vedi alcuni paesini dell’Appennino reggiano, dell’entroterra piemontese, per non parlare di alcuni paesi in Umbria, letteralmente spersi in mezzo alle montagne verso Spoleto, ma dove ho potuto trascorrere qualche piacevole giorno di vacanza…) E’ paradossale che le diverse ed antiche tradizioni artigianali del nostro paese siano pressocché cessate e non si sia trovato il modo di valorizzarle, rinvigorirle e promuoverle. Per non parlare dell’

    Antichi mestieri – Il ciabattino

    agricoltura, che dovrebbe (e potrebbe) rappresentare il fulcro della nostra economia. Invece, si aspetta (perché é quello che ci riesce meglio)che “riparta l’edilizia”, si abbattono le case vecchie e se ne costruiscono di nuove.E poi? L’altra parte del ritardo di cui parlo é da ascrivere (sempre sulla scorta del mio personale punto di vista)alla nostra mentalità, troppo spesso votata al “sospetto”, alla “paura” del nuovo, alla difesa degli interessi del proprio gruppo. In realtà, credo che innanzitutto occorrerebbe una reale e decisiva svolta nel modo di amministrare il paese e ciò indipendetemente dall’appartenenza a questo od a quel gruppo politico. So bene – per espresso intento degli ammnistratori del forum, che condivido – che non é questa la sede per “fare politica”, ma questo non é nemmeno il mio proposito. Solo che non credo si possa parlare di come vanno le cose in una comunità e di ciò che si potrebbe fare per risollevarne le sorti, se non si ha riguardo alle iniziative anche “istituzionali”. Io, purtroppo, non so se a Montecalvo oggi esista una biblioteca Comunale e, se si, cosa si faccia per avvicinare od indurre i giovani alla lettura, anche relativa alle nostre origini storiche. Tanto per fare un esempio, nel paese in cui ho vissuto per un decennio, ai tempi dell’Università proprio in biblioteca era nata un’aggregazione tra un certo numero di persone, era stato fondato un giornale che si era interessato anche di alcune questioni insolute nel paese e, seppure ci siano voluti quattro o cinque anni, alla fine abbiamo ottenuto la riqualificazione ed il recupero di un’area dismessa.Abbiamo insigni studiosi come Gianbosco Cavalletti e Angelo Siciliano (tanto per citare solo quelli che conosco)e, per esempio, le poesie di

    Orto montecalvese con architettura a canne a sostegno delle piante di pomodoro.

    La biblioteca dell Ass. Liberamente

    Siciliano devono essere lette e valorizzate, tra le altre parti, a Trento e non a Montecalvo? Sta chiudendo, a quanto mi consta, il Cinema Pappano (che per il sottoscritto e per tanti utenti di questo forum, negli anni trascorsi ha rappresentato davvero molto), mentre magari proprio nei paesini sperduti che citavo sopra ci sono i cineforum, con proiezioni a tema e momenti di discussione (già giustamente citati tempo fa da Giuseppe Bellaroba). Quando, diversi lustri or sono, é venuta a Montecalvo per la prima volta la mia allora fidanzata e l’ho portata a fare un lungo giro per il Trappeto, lei é rimasta sconcertata nel notare lo stato di abbandono e degrado generali, essendosi resa conto del valore storico di quei luoghi e della potenzialità anche “turistica” che essi avevano.E gli esempi potrebbero continuare…..
    Per parte nostra, ritengo che allo stato non si possano fare – in concreto – “grandi cose”, anche perchè é facile parlare o prospettare ricette o soluzioni, vivendo lontano dal paese e magari tornandoci una volta all’anno, ma si può di certo cominciare a contare su un’aggregazione di base costituita, come ho detto all’inizio, dall’affetto e dall’interesse comuni. A causa del lavoro riesco ad essere più libero (tendenzialmente) solo nel mese di agosto e ciò mi pone nella condizione di poter venire a Montecalvo in misura assai minore di quanto vorrei (ne sa qualcosa il buon Michele Cristino, che ha l’ufficio a poca distanza dal mio, ed al quale continuo a promettere che ci vediamo, ma se non é lui che mi dice “ci dobbiamo vedere domani per questo o quel motivo”….)e tuttavia il mio senso di appartenenza a quella comunità, ai gesti, ai visi, i sapori ed i suoni che la compongono, in me non é mai venuto meno e sarò pertanto sempre disponibile a fornire il mio modesto contributo perché non se ne perda la memoria e ne si valorizzi l’avvenire.
    Foto: Franco D’Addona – Ottone Bruschino – Antonio Siciliano [Nativo]

    Crescenzo Senape

  • Cultura,  Poesia

    Il Convento e il Tiglio

    Angelo Siciliano

    [Ed. 21/12/2004] Zell TN – Il convento di Montecalvo Irpino, dedicato a S. Antonio da Padova, fu ultimato nel 1631 e di fronte ad esso, com’era consuetudine, ad alcune decine di metri fu messo a dimora un tiglio. Affidato ai frati minori di S. Francesco d’Assisi, il convento subì dei ritocchi nei secoli passati e fu abbattuto dopo il terremoto del 1962. Forse, con le tecniche di recupero e di restauro messe a punto in questi ultimi anni, lo si sarebbe potuto salvare e vederlo ancora nella sua integrità. Della sua storia è rimasto poco: qualche quadro, qualche statua, il coro ligneo. Ma il tiglio è ancora al suo posto. I terremoti non lo spaventano di certo. [Nativo]

    LU CUMMENT E LU TIGLIU*

    Dicévunu l’antìchi di cócchidùnu
    ca era fitènt e ‘n zi putéva tòlliri:
    «Puzza milli cummiénti!»
    Ma pi nnuji lu cummènt
    era l’addóre di lu ‘nciénzu,
    ‘li gigli di Sant’Andòniju,
    ‘li rròsi d’ogni mmése,
    lu ffrishcu di la stagióna.
    Li santi pittàti ci trimindévunu
    da sótt’a la làmmija
    e Ssa’ Mmattèu, sèmpe
    cu lu libbru ‘mmani,
    uardàva stuórtu a cchi di nuji
    nun buléva studijà.
    Quanta cristiani so’ ppassàti
    sótt’a ‘stu tigliu!
    Chi partéva e cchi s’arritiràva,
    chi jéva fóre a ffatijà
    e cchi minév’a mméssa.
    Pinzàti, tre ssècul’e cchjù:
    justu l’ajità di ‘st’àrbulu!
    Ma chi sa quale malu juórnu,
    chi fu ccapàce di minà ‘n terra
    la storia di ‘ddru cummènt,
    ‘n zi ‘ncrécca e ddice:
    «Sigàti quiddru tigliu
    ch’ave fattu li juórni suji!»
    * A padre Lorenzo

    IL CONVENTO E IL TIGLIO

    Un detto antico su qualcuno
    che era un tipo abietto e insopportabile:
    «Puzza come mille conventi!»
    Ma per noi il convento
    era l’odore dell’incenso,
    dei gigli di S. Antonio,
    delle rose di ogni mese,
    la frescura dell’estate.
    I santi affrescati ci osservavano
    da sotto la volta
    e S. Matteo, eternamente
    con un libro in mano,
    guardava torvo chi di noi
    non aveva voglia di studiare.
    Quante persone sono passate
    sotto questo tiglio!
    Chi partiva e chi rientrava,
    chi si recava in campagna per lavoro
    e chi veniva a messa.
    Pensate, tre secoli e più:
    giusto l’età di questo albero!
    Ma chissà quale infausto giorno,
    chi mostrò il coraggio di cancellare
    la storia di quel convento,
    non si rizzi e ordini:
    «Abbattete quel tiglio
    che è suonata la sua ora!»

  • Riceviamo e pubblichiamo

    Dopo 110 anni alla scoperta della sua terra

    Alfonso Caccese

    [Ed. 03/01/2005] Gent.mo Sig. Caccese, vengo a chiederle la cortesia di qualche minuto del suo tempo per aiutarmi in una ricerca anagrafica. Prima di tutto mi presento: sono il Tenenete Colonnello dell’Esercito Michele Valente, e nell’ultimo periodo ho avuto l’opportunita’ di conoscere e lavorare con un Tenente Colonnello Pilota della Marina Americana: TEDESCO Michael. Come potra’ gia’ aver capito, il collega americano e’ discendente di un vostro concittadino: TEDESCO Ferdinando, che migro’ in America all’eta’ dichiarata di 16 anni, partendo da Napoli con la nave Neustora, arrivando in America a New York il 5 Agosto 1898 come da copia di documento di imbarco e registrazione di ingresso in USA. Per quello che il collega ricorda tramandato dai familiari, il bisnonno era accompagnato con Filomena SCHIAVONE (di 29 anni) che viaggiava con le figlie Arcangela ed Ercolina rispettivamente di 7 e 5 anni. La ragione per cui le scrivo e’ che il collega vorrebbe incontrare qualche discendente della propria famiglia, o in ogni caso visitare il paese natale del bisnonno, pertanto Le saremmo molto grati se potesse inviarci qualche indicazione su come poter condurre questa ricerca presso l’archivio storico anagrafico, cosi’ come a chi potersi rivolgere per informazioni dettagliate a proposito. Intanto Le auguro un Buon Natale ed un Felice Anno Nuovo confidando in un suo sollecito contatto. Ten.Col Michele Valente
    *L’incontro è avvenuto a Montecalvo Irpino il 28 dicembre 2004. Il tenente colonnello pilota della marina americana Micheal Tedesco (nella foto sopra), ha visitato il suo paese di origine, insieme alla sua famiglia, ed ha avuto tutte le informazioni desiderate sui suoi parenti. [Nativo]

  • Cultura e tradizione,  Restauri

    Fede, Speranza e …

    Antonio Stiscia

    [Ed. 00/11/2006] Parlare di San Pompilio è sempre un rischio,con i Santi si scherza poco ed è giusto mantenere un rapporto di mera devozione. Degli oggetti sacri però,credo si possa parlare ancora,senza il timore di offenderne la”sacralità”,specie quando se ne discute sotto l’aspetto artistico e storico.

    Prendo spunto da Disputationes Pompilianae n°0 ,per fare una disputationcella sull’art. a firma del dott.Muollo avente per titolo”L’altare di Casa Pirrotti e il dipinto della Madonna con Bambino e Santi”. L’articolo rigorosamente scientifico,inizia un percorso di chiarimento e di verità,su tante fantasie e su tante congetture riguardo ad opere d’arte,spesso investite di significati e di ricorrenzialità che non hanno alcuna base scientifica e che rischiano di profanare la sacralità delle opere medesime.

    Altare domestico di Casa Pirrotti dopo il restauro – sec. XVIII

    Ma andiamo per ordine: Bene ha fatto il dott.Muollo ad evidenziare che non vi è connotazione tra la Madonna dell’Abbondanza di cui parla il Padre Osvaldo Tosti e l’antico quadro di Nostra Signora dell’Abbondanza,trovato dal santo in soffitta (Quadro di piccole dimensioni,forse ancora conservato da qualche parte a Montecalvo…) e il quadro di cui si parla nel saggio scientifico. Ma da dove proviene il quadro, e se non è la Madonna dell’Abbondanza, cosa rappresenta? Il dato scientifico che il dott.Muollo ha tenuto a conferma della sua tesi si fonda sul periodo di dipintura della tavola,di chiara impronta cinquecentesca e quindi non coeva con la costruzione della Cappella dell’Abbondanza e conseguente culto, che va ad annoverarsi a far tempo dal 1621(data di fondazione) in poi.

  • Gastronomia

    Corsi di cucina per promuovere la gastronomia locale

    [Ed. 00/00/0000] Montecalvo Irpino AV – Un corso di arte culinaria per la promozione e degustazione dei prodotti tipici locali. Lo organizza la pro-loco di Montecalvo Irpino, diretta dal presidente Franco Aramini, in collaborazione con l’assessorato al Turismo del paese ufitano coordinato da Nicola Serafino. Il corso, che si svolgerà presso i locali della mensa scolastica del paese, inizia domani, giovedì 7 luglio, e si protrarrà fino al mese di agosto.
    Il Comune di Montecalvo è in questi giorni presente, con un proprio stand espositivo, alla terza edizione di Agricultura 2005 in svolgimento a Città della Scienza (Napoli) fino al prossimo 10 luglio.
    L’obiettivo della manifestazione è una promozione capillare dei pregevoli giacimenti enogastronomici che il territorio campano offre e possiede.
    L’evento, organizzato dall’assessorato regionale all’Agricoltura e dall’Ersac (diretto da Raffaele Beato), si propone, infatti, come grande vetrina dei prodotti agricoli tipici campani offerta ai consumatori interni che hanno la possibilità di poter conoscere ed apprezzare il meglio della produzione agroalimentare regionale.
    L’intento è quello di riuscire a trasmettere presso il grande pubblico, anche attraverso un approccio accattivante e coinvolgente, la consapevolezza delle tante risorse alimentari presenti in Campania, del loro significato culturale ed umano, dell’identità territoriale che tale patrimonio esprime. [Nativo]

    Redazione

  • Cronaca

    Vigneti, Serafino: Non vendete le quote

    [Ed.00/00/0000] Montecalvo Irpino AV – Riaperti i termini in sanatoria per dichiarare le quote dei vigneti. “Invito i cittadini che hanno già fatto la dichiarazione sui vigneti a non vendere le proprie quote e quelli che non le abbiano ancora dichiarate, a dichiararle utilizzando il bando in sanatoria affisso in comune.”
    Così Nicola Serafino, assessore alle attività produttive della giunta Di Rubbo, fa appello ai coltivatori.
    Vendere le quote infatti potrebbe essere una ulteriore occasione di sviluppo andata persa. Bisogna, invece, lavorare per riprendere una tradizione che a Montecalvo è radicata nei secoli e rilanciarla anche alla luce delle possibilità offerte dalla DOC Irpinia di cui Montecalvo come territorio fa parte.
    Negli ultimi tempi sembra essere in atto una compravendita delle quote relative ai vigneti.
    C’è da dire che l’intero territorio della provincia di Avellino rientra nella DOC Irpinia per diverse varietà di uve, comprese molte autoctone. Questo vuol dire che in tutti i comuni della provincia di Avellino è possibile produrre vini DOC.
    Sempre in provincia di Avellino ci sono tre DOCG (denominazione di origine controllata e garantita) che interessano solo alcuni territori definite nei rispettivi areali di produzione.
    Secondo la normativa è possibile spostare quote di vigneti nelle aree DOC a quelle DOCG ma non al contrario.
    Alla luce di questo, alcuni produttori di vino strarebbero acquistando quote in DOC per spostarle in area DOCG.
    “Noi abbiamo diverse aree vocate storicamente alla produzione vitivinicola – continua Serafino –sono Magliano, Costa della Menola, Chiaria, Maurielli ( lato Tressanti), San Vito, Monte Cesine, piana del Frascino e piana di Pratola. Qui in passato si producevano ottimi vini compreso il Turchinese. Invito i cittadini ad organizzare dei consorzi o cooperative per la produzione vitivinicola utilizzando il marchio DOC Irpinia”. [Nativo]

    Redazione