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Freddo e neve
[Ed. 09/12/2003] Montecalvo Irpino AV – La prima neve della stagione non si è fatta attendere, ci si è svegliati con le case e le strade imbiancate. La pioggia, venuta giù nella tarda mattinata, ha liberato le strade dal ghiaccio, ragion per cui, i disagi sono stati contenuti. [Nativo]
Redazione
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Frane e smottamenti
[Ed. 09/03/2005] Montecalvo Irpino AV – Come in tutto il centro-sud, anche a Montecalvo, questo periodo della stagione è caratterizzato da innumerevoli frane e smottamenti. Le aree, del nostro paese , che hanno subito ingenti danni per il movimento franoso sono: La strada provinciale 414 che collega Montecalvo – Ariano e Montecalvo – Scalo F.S., il centro storico (Trappeto) e le contrade Mauriello, Corsano, Creta. [Nativo]
Redazione
Frane sul tratto di strada Montecalvo – Scalo F.S. – Foto Franco D’Addona
Frane nel centro storico – Rione Trappeto – Franco D’Addona
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Frana la provinciale ma le auto continuano a passare
[Ed. 09/02/2005] Montecalvo Irpino AV – Desta preoccupazione lo stato in cui versano le strade provinciali. La strada provinciale di Corsano, fondamentale per raggiungere il casello autostradale di Castel del Lago, è inservibile. A seguito delle ultime piogge e della neve in due tratti l’arteria è letteralmente franata a valle. All’altezza del bivio di Taverna Parlante i pali di cemento ed i muri di contenimento hanno ceduto il passo ad un movimento franoso del terreno che ha spezzato in due le travi di cemento che avrebbero dovuto sostenere la strada.
Risultato? Cartello di strada chiusa al traffico ed automobilisti che, a loro rischio e pericolo, passano ugualmente sul tratto di strada che ancora resiste con visibili segni di cedimento. Mentre siamo sul luogo passa uno scuolabus con a bordo numerosi bambini. «Non abbiamo altra scelta, dobbiamo passare per forza di qua – dice un operaio che si reca a lavoro presso la zona industriale di Pianodardine – è vergognoso lo stato in cui vengono tenute le strade provinciali». Cresce l’indignazione tra la popolazione. «Sono diversi anni che su questa strada vengono spesi dei soldi e questa è la fine che fanno» si lamenta un cittadino. Effettivamente il tratto di strada è interessato sistematicamente da lavori di manutenzione, ultimamente sono stati ultimati lavori per circa 250.000 euro. «La strada nel tratto dove sono stati fatti i lavori ha già ceduto – dice un abitante – sono tutti soldi sprecati». E torna prepotentemente d’attualità il dibattito sull’opportunità che la strada passi in quel tratto. «Se non è possibile realizzare una via in quella zona che si individui un nuovo percorso, oppure si mettano in atto progetti che garantiscano l’usabilità della strada» dice un automobilista, stanco di percorrere una strada che si stenta a definire tale. Sull’altra strada provinciale, alternativa a quella di Corsano, la San Vito – Apice, i lavori di ammodernamento, iniziati la scorsa primavera, sono fermi da almeno due mesi. Il primo tratto è stato allargato ed è stato asfaltato con un tappetino provvisorio che sta letteralmente andando in pezzi. La strada presenta, oramai, buche dappertutto. «Sta diventando impossibile circolare – dice un cittadino – hanno iniziato i lavori e poi se ne sono dimenticati». Circola voce che la Provincia stenti ad erogare gli stati di avanzamento dei lavori. Sarebbe questo il motivo che avrebbe indotto la ditta appaltatrice a sospendere i lavori.
Un dato è certo: la strada rischia di diventare inservibile e questo provoca i malumori della cittadinanza di Montecalvo. L’arteria, infatti, pur insistendo nel territorio di Ariano è percorsa principalmente dai cittadini di Montecalvo che la utilizzano per raggiungere il casello autostradale di Castel del Lago e per raggiungere Benevento. In questa situazione ad i cittadini non resta che protestare energicamente. [Nativo]Corriere dell’ Irpinia
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Foto dalla piscina Acqua Azzurra
[Ed. 13/09/2003] Montecalvo Irpino AV – La piscina Acqua Azzurra è aperta al pubblico solo d’estate e rappresenta, da dodici anni, un punto d’attrazione irrinunciabile per Montecalvo e per i paesi limitrofi. E’ amata dagli amanti del sole, dell’acqua, dell’aria aperta, del verde e dello svago. Si trova in via Grotte del Barone, a pochi chilometri dal paese. [Nativo]
Redazione
Foto Generoso Maraia
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Nuove foto con la neve
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Auguri di buone feste dall’ex sindaco dott. Carlo Pizzillo
[Ed. 24/12/2022] Montecalvo Irpino AV – Natale è la festa per eccellenza che carica queste giornate di un’atmosfera unica e particolare. Ho l’impressione che il tempo che passa trasformi il significato della festa che tenendo al centro la natività di Gesù si accompagna a stati d’animo diversi, da quello spensierato e giocoso della nostra infanzia, a quello di sano divertimento e di benessere dell’età adulta in cui si passano giornate con i propri cari a rinfocolare il sentimento che riunisce le famiglie; infine con l’incedere del tempo il Natale diventa la festa a tratti malinconica che ci riporta a chi non vediamo più insieme a noi e avvertiamo il peso dell’assenza e al tempo spesso ne rinsaldiamo il ricordo dei tanti momenti vissuti insieme. Auguri a tutti sperando che il Natale doni a tutti noi la resilienza per continuare il percorso della vita con la forza di superare le difficoltà (speriamo poche) che ci attendono. Auguri
Redazione
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Nuove foto con la neve
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Quattro novembre. Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
[Ed. 06/11/2003] Montecalvo Irpino AV – Quattro novembre. Giornata delle Forze armate
La manifestazione si è tenuta in piazza Vittoria. Sono intervenuti tutte le autorità civili e militari. [Nativo]Redazione
Foto Franco D’Addona
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Breve storia della rappresentazione della “Zeza” in contrada Tressanti di Ariano Irpino
[Ed. 18/02/2012] Non tutti sanno che la famosa scenetta carnevalesca detta “Zeza”, nota in tutto l’entroterra campano, è conosciuta anche da noi. A portarla nella zona ufitana , nel dopoguerra, fu il professore avellinese Magni, in forze all’epoca presso la scuola elementare di contrada San Nicola a Trignano. L’invito del Magni fu accolto e raccolto di fatto dal fisarmonicista Antonio Lo Conte e dal cantatore Pasquale Iorillo. A loro si unirono da subito anche Pompilio Albanese (detto anche “Santellino”), Ciriaco Lo Conte e Pietro Consolante (detto anche “Cazzarola”). Il gruppo così formato si organizzò alla meglio, sostituì la grancassa con la fisarmonica e il trombone con il sassofono e iniziò a proporre la canzone di Zeza. L’iniziativa ebbe un riscontro molto positivo al punto che, ancora oggi, tra gli abitanti delle contrade di San Liberatore, Tressanti, Mauriello, Cervo e Palazzisi è vivissimo (specialmente tra i più anziani) il ricordo di quell’evento. Solitamente il gruppo si metteva in cammino di buon mattino e, di casa in casa, nel periodo del carnevale si esibiva accanto al tradizionale caminetto o, a volte nel giardino oppure nell’aia. Era un momento di sana allegria e buon umore evidentemente molto apprezzato tanto da indurre i beneficiari dello spettacolo a ricambiare la visita con i regali tipici del carnevale (uova, salsicce, caciotte e altri prodotti tipici frutto della locale produzione familiare). Con i prodotti racimolati con le esibizioni si organizzava la festa dell’ultimo giorno del Carnevale, ovvero del “martedì grasso”. Agli inizi degli anni Sessanta il gruppo si sciolse, per essere successivamente, negli anni Settanta, ripreso nuovamente da Raffaele Iorillo (figlio di Pasquale). Anche questa nuova riproposizione della Zeza riscosse un ottimo successo tanto da essere invitati ad esibirsi in piazza Plebiscito ad Ariano Irpino. Purtroppo a distanza di poco meno di dieci anni anche questa nuova composizione chiuse i battenti quando due dei partecipanti, Antonio Ciriello ed Angelo Pappano, morirono tragicamente e prematuramente in un incidente stradale. Nella PhotoGallery che segue, Raffaele Iorillo e Antonio Lo Conte, Antonio Ciriello, alcuni scatti della rappresentazione. [Nativo] La foto di Antonio Ciriello è di Antonino Giorgione
Francesco Cardinale / Antonio Cardillo
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Il pane di Montecalvo – Duemila anni di gusto
[Ed. 10/01/2005] Quando si parla di pane,si commette sempre un errore ! Il pane si gusta,si apprezza,si accompagna,si intinge,si cosparge,si affetta,si morde,si riscalda,si abbrustolisce,si cuoce,si frigge…,certamente non si legge ! Ma allora perché questo scritto,perché altre inutili frasi che non potranno mai rappresentare l’inebrianza dell’olfatto e la goduria del gusto ? Le risposte come sempre,hanno qualcosa di alchemico o per rimanere in tema di lievitico. I primi uomini scrissero di animali, di caccia e di cibo,dipingendo le caverne del consumato pasto,nella vigoria della sazietà. Poi col tempo si è perso il gusto del normale,della semplicità e delle povere cose,ricche,però, del sapore e del calore del sole. Da poco tempo si assiste ad una riscoperta del gusto e della tradizione,fatto apprezzabile ed encomiabile.
Vedo il tutto con natural diffidenza,con la convinzione che si stia industrializzando quello che per decenni è stato il feudo di quattro illusi romantici ,che paghi ed esaltati da tale condizione di emarginazione,hanno saputo conservare le ricette originali del sapere e del sapore della vita. Su come si fa il pane ,e sul perché vi siano tanti formati e gusti, lo si deve alla sana biodiversità alimentare del genere umano. Nel prosieguo di questa chiacchierata tra amici,si parlerà di sistemi di lavorazione,di dati e di segreti,con quella spensieratezza che ci proviene dall’essere coscienti e fatalisti,testardi e contestatori, stoici nell’impegno ed epicurei nel gioco della vita.
Sulla bontà e sulla qualità del pane di montecalvo, vantiamo trascorsi storici secolari,tanto che ancor oggi montecalvo è conosciuta più per il suo pane che per il Santo che vi ha visto i natali,per la Madonna miracolosa,per i castelli e i panorami,per i tanti personaggi illustri.
Ben ci stà !
Il tutto non mi meraviglia più di tanto specie nell’epoca della decadenza dei costumi e nella ricercatezza dell’ostentato benessere , dove si ritrovano le situazioni di 2000 anni fa ,di una Roma sazia e ingorda ,superficiale e prepotente,raffinata e lasciva. A 7 secoli dalla fondazione di Roma,questa parte del mondo era considerata strategicamente importante,per la presenza delle grandi arterie stradali e per i grandi ingegni che vi erano nati e cresciuti. Son questi gli anni di Virgilio,di Asinio Pollione,di Mecenate,del Grande Cicerone,di Catone il Censore,del sommo Orazio e del poeta amico di Catullo ,G.LICINIO CALVO. [Continua]