Piazza Purgatorio, oggi Piazza Vittoria
Per gentile concessione di Giovanni Bosco Maria Cavalletti, Storia di Montecalvo Irpino, opera in allestimento.
All’inizio di Corso Vittorio Emanuele sorgeva il palazzo Caccese, uno dei più interessanti dal punto di vista architettonico. Esso faceva angolo tra il corso, ove affacciava l’ingresso principale, e la Piazza Purgatorio, oggi Piazza Vittoria. Era caratterizzato da una serie di cinque balconi sulla facciata principale e di due sul lato di Piazza Vittoria. Tutti della stessa grandezza si presentavano slanciati e sormontati ciascuno da armonici triangoli ornamentali scalpellati in pietra bianca. Privo di finestre su lato nord est, su cui insistevano due balconi armonizzanti con quelli del lato nord ovest, ne presentava otto sulla facciata principale, poste in doppia fila in corrispondenza dei quattro balconi, le superiori di doppia altezza rispetto alle omologhe sottostanti. Sotto il balcone centrale, ancora esistente, è collocato il magnifico portale in pietra bianca, vero capolavoro di sottili ricami. Su di esso campeggia lo stemma di famiglia. L’ala nord est del palazzo fu demolita dopo il terremoto del 1962; la parte estrema di quella nord ovest fu distrutta dopo qualche anno dal terremoto del 23 novembre 1980. Oltre al sontuoso portale ancora rimangono, del tutto, il balcone centrale ed uno laterale. Il palazzo Caccese a sud ovest, i Palazzi Franco a sud est e Capozzi a nord est, circondavano la vecchia piazza Purgatorio, così detta per la presenza della settecentesca chiesa del sacro cimitero intitolata a Gesù, Giuseppe e Maria, demolita a causa del sisma del 1930. Tutti e tre gli edifici furono letteralmente rasi al suolo dopo il terremoto del 1962. Sui loro siti sorsero delle moderne costruzioni che, irrispettose della storia e dell’arte, niente hanno conservato delle precedenti. La famiglia Franco era giunta a Montecalvo dopo la peste del 1656 inserendosi da subito tra le distinte famiglie locali. I Capozzi risiedevano a Montecalvo già nel XVI secolo, ma la loro residenza in Via Piano era stata costruita tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700. In virtù di alleanze familiari il palazzo assunse il nome di Capozzi-Camerlengo-Caccese.
Redazione